«Il primo soccorso va sempre prestato e fa parte del codice etico del dentista. Nei nostri studi un’urgenza, anche di un paziente che non è nostro, può avere la precedenza sugli appuntamenti. Lo studio dev’essere predisposto affinché l’odontoiatra dia un’indicazione di cura immediatamente spendibile al paziente con una pulpite o un ascesso». Pierluigi Delogu presidente Associazione Italiana Odontoiatri torna sul caso della ragazza di Palermo morta a 18 anni per le conseguenze di un ascesso non curato, «per colpa di nessuno, ma in un paese con un dentista ogni mille abitanti, elemento che per forza ci spinge a interrogarci. Nello specifico, che un paziente invece di chiudersi in casa debba ritenere aperta la porta del nostro studio non lo dice il solo codice deontologico ma lo ribadisce il codice etico della nostra associazione al 1° punto – responsabilità- che in questi mesi viene discusso nelle sedi periferiche e che pone particolare attenzione al dialogo e all’etica della comunicazione. Dobbiamo spiegare alla gente, per quanto ci riguarda, che chi non si riconoscesse nella regola di intervenire in casi di emergenza non si riconoscerebbe nell’AIO».
Mauro Miserendino