«La lieve restrizione dei livelli essenziali di assistenza in qualche modo contemplata nel decreto sull’appropriatezza prescrittiva, la mancanza di un concomitante sviluppo dei temi legati alla prevenzione nel dibattito politico, il crescente numero di cittadini che scivolano al di sotto della soglia di povertà e poi, ancora, la questione degli immigratiI»: per Angelo Raffaele Sodano segretario dell’Associazione Italiana Odontoiatri intervistato da Odontoiatria 33 sul congresso politico AIO del prossimo 21 novembre, il quadro storico è tale da far ritenere imminente un confronto nella professione odontoiatrica e fuori da essa sull’opportunità di valutare regole d’ingaggio con mutue integrative: “terzi paganti” (è il titolo del Congresso) che potrebbero proporre convenzioni dirette o, più opportunamente, indirette, dove il cittadino paga il suo dentista e poi è rimborsato dall’assicurazione in base al reddito.

«I dati sulla percentuale di cittadini che non vengono più nei nostri studi devono farci riflettere sull’introduzione di nuove frontiere di Welfare allargato per arrivare preparati e coesi ad un nuovo appuntamento con la storia, da vivere da protagonisti. Anche se ci sono vari tipi di perplessità sulle convenzioni». Quali? La tradizionale osservazione AIO è che il dover sottostare nell’ambito di una convenzione a tariffe calmierate può comportare per l’odontoiatra una spinta “innaturale” a tener bassi i costi, a scapito della qualità dell’offerta prestazionale al paziente, specie in assenza di tariffe minime, abrogate nel 2007 dalla legge Bersani. A tale osservazione Sodano aggiunge che nel mondo delle convenzioni tutti i professionisti dovrebbero aver diritto ad un’informazione capillare e a "pari opportunità" d’accesso. «Il concetto di albo aperto –rileva il Segretario AIO– troppo spesso è violato anche dalla semplice tracotanza. Un esempio: l’Andi prima proclama che "alle cure erogate attraverso il fondo di previdenza integrativa gestito dalla nascente Enpam Sicura provvederanno i dentisti Andi" e poi è costretta ad una precipitosa retromarcia, ad aggiungere un più coerente "anche". Segno del pericolo di una democrazia violata?»

Per l'intervista integrale: http://www.odontoiatria33.it/cont/pubblica/interviste/contenuti/9967/pensioni-fondi-integrativi-futuro-della-professione-colloquio.asp

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