Le cure ortodontiche hanno un ruolo chiave nel migliorare la qualità di vita sia nella masticazione sia nelle relazioni interpersonali. Eppure il Servizio sanitario nelle regioni italiane le rimborsa solo nei casi più gravi. L’attuale disciplina sui Livelli essenziali di assistenza prevede che anche redditi molto bassi paghino un ticket spesso insostenibile per le famiglie a fronte di patologie molto complesse. Inolte, non contempla l’intervento pubblico nei casi meno gravi, che invece potrebbero essere risolti a costi molto contenuti. A Roma da qualche tempo, il Centro Odontoiatrico Caritas del Casilino diretto da Roberto Santopadre in partnership con il Master di Ortodonzia della Università Cattolica Agostino Gemelli diretto dalla Professoressa Cristina Grippaudo nell’ambito di un progetto di ortodonzia sociale offre queste terapie a 58 minori tra 7 e 17 anni che altrimenti non potrebbero accedere alle cure ortodontiche. I pazienti, residenti a Roma od ospitati in case famiglia, sono selezionati dagli operatori del COC sulla base delle specifiche necessità e sulla possibilità di sottoporsi alle cure per tempi lunghi. Tutti i pazienti ritenuti idonei hanno ricevuto cure del tutto gratuite tramite applicazione di apparecchi di varia tipologia. Attualmente sono in cura 38 pazienti di cui 10 hanno terminato la fase di trattamento e 2 sono nella fase di contenzione, che altri 5 stanno per iniziare.

Il progetto affonda radici recenti nell’iniziativa di assistenza ai profughi ucraini intrapresa nel 2022, all’indomani dell’invasione russa, che ha portato in Italia 223 mila rifugiati. A Roma, grazie al coinvolgimento di 21 studi odontoiatrici in un progetto di AIO con il COC Casilino, sono state offerte in poco meno di 2 anni 112 otturazioni, 25 estrazioni, 11 prestazioni di protesica, 10 di ortodonzia, 10 cure canalari, 14 radiografie a 100 pazienti: quasi metà erano under 18. Santopadre, che è referente di Associazione Italiana Odontoiatri per l’Odontoiatria Sociale ha presentato i dati del nuovo progetto al 17° Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM) tenuto a Palermo. E tira le somme: «Curare in un contesto di solidarietà richiede di scegliere le cure più semplici per ottenere risultati efficaci in tempi contenuti minimizzando urgenze e fastidi per pazienti che spesso vivono contesti familiari difficili. Attraverso questionari somministrati prima e dopo la terapia abbiamo osservato come la risoluzione delle malocclusioni porti ad un generale miglioramento della qualità di vita. Punto dolente resta la latitanza del Servizio sanitario nazionale in tema di cure e prevenzione della salute orale dei più giovani».

Nella foto, Roberto Santopadre (a destra) con il Presidente Nazionale AIO Gerhard K. Seeberger. Qui sotto, gli allievi del Master di Ortodonzia dell’Università Cattolica di Roma.

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