La Commissione Centrale Esercenti Professioni Sanitarie (CCEPS) ripartirà a ottobre. E, se tutto va bene, torneranno i procedimenti disciplinari di secondo grado al cui termine vengono emesse sanzioni subito esecutive. Non ci sarà modo di continuare ad esercitare per chi fa danni, né obbligo di risarcire a peso d’oro chi è stato condannato per errore… e Associazione Italiana Odontoiatri tira un sospiro di sollievo, dopo che in parlamento si era parlato incautamente di giudizi dell’ordine provinciale subito esecutivi. AIO è anche molto soddisfatta nel vedere un suo past president e storico membro della stessa CCEPS fra coloro che , in una commissione stralcio-parallela, si occuperanno di smaltire i procedimenti accumulati  in questi anni di ridotta attività della commissione. Classe 1961, sud tirolese di adozione ma siciliano di nascita, a lungo presidente della Commissione Albo dell’Ordine di Bolzano, Salvatore Rampulla è e sarà elemento di operatività giusta, forte equilibrata come sempre. Una CCEPS forte potrà dare slancio e motivazioni a un Ordine che, se conscio dei suoi poteri e doveri, potrebbe essere uno degli elementi principali per l’equilibrio e lo sviluppo delle professioni sanitarie. Di seguito l’intervista a cura del nostro Ufficio Stampa.  Buona lettura. (Danilo Savini – Segretario Nazionale AIO)

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Protagonista di lotte che hanno rinnovato il mondo dell’odontoiatria negli anni 80 e 90, Salvatore Rampulla  è stato presidente nazionale di Associazione Italiana Odontoiatri dal 2008 al 2010. Ma ha anche seguito l’evoluzione della deontologia, il rapporto delicato con pazienti e cittadini. Nei giorni scorsi è stato designato dal Comitato Centrale della FNOMCeO membro supplente della Commissione Stralcio della CCEPS. Affronterà con altri tre colleghi, e con il Presidente della CCEPS che è un magistrato, ricorsi di odontoiatri contro sanzioni degli ordini territoriali non smaltiti in questi anni di rallentamento della Commissione. Anni difficili, in cui in assenza di un giudizio di secondo grado professionisti sospesi e radiati– fino a prova contraria – per gravi motivi, hanno continuato ad esercitare. Rampulla opererà accanto a veterani del panorama ordinistico come i due nuovi componenti effettivi –Giuseppe Guarnieri, presidente Commissione Albo odontoiatri Cosenza e Giuseppe Renzo, presidente CAO Messina e storico presidente CAO nazionale per una ventina d’anni (nonché socio onorario AIO)– e un altro supplente, Gianluca Davoli presidente CAO Reggio Emilia. Da questo autunno tutti insieme affronteranno circa un migliaio di fascicoli pronti e giacenti. Per partire si attende che un decreto della Presidenza del Consiglio, su proposta dei Ministeri di Salute e Giustizia, formalizzi le nomine e dia il via.

Dottor Rampulla, Si dice che le sanzioni contro cui è stato proposto ricorso siano oltre 900. Ma come mai un contenzioso così grave?

«Non ho contezza del numero, e forse è prematuro dare cifre. Il nostro panorama sanitario in questi anni ha visto moltiplicarsi le professioni sanitarie. La CCEPS esiste dal 1950 quando la legge 221 regolamentò l’apparato giurisdizionale degli ordini. Questi ultimi erano stati ricostituiti nel 1946 dopo la soppressione avvenuta nel 1935. Dal 1950, per sette professioni – medico, odontoiatra, farmacista, veterinario, biologo, infermiere ed ostetrica – la CCEPS, organo ministeriale presieduto da un magistrato, ha avuto altrettante commissioni, formate da cinque componenti effettivi e cinque supplenti. Si tratta di presidenti di Ordine nel caso dei medici e di Commissioni Albo, nel caso degli odontoiatri, o in alternativa, di colleghi con alle spalle un’attività intensa nelle istituzioni odontologiche. Con la legge 3/2018 o legge “Lorenzin”, da sette anni sono state create nuove professioni sanitarie. E tutte, assieme alle altre che non avevano ancora un albo, sono rappresentate nella FNO-TSRM e PSTRP, la grande federazione degli ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della prevenzione e della riabilitazione, che comprende ben 19 albi professionali. Ognuno di queste professioni ha diritto ad una rappresentanza nella CCEPS, per cui passando da 7 a 26 professioni, è aumentato il numero dei procedimenti».

A favorire il ritardo, c’è stata anche una sentenza della Consulta, che ha ritenuto incostituzionale la presenza nel precedente collegio giurisdizionale di due rappresentanti del Ministero della Salute, perché componenti dell’Esecutivo.

«Esatto. Questo aspetto mi dà modo di ricordare come peraltro la CCEPS, pur svolgendo compiti giurisdizionali, sorga presso il Ministero della Salute. È una segreteria composta da funzionari ministeriali a istruire le cause e c’è un magistrato al vertice. Il moltiplicarsi dei contenziosi era diventato insostenibile proprio per queste posizioni. L’articolo 21 quater del decreto legge di riordino della pubblica amministrazione convertito in legge a maggio ha istituito per ogni professione tutelata da albo, accanto alle commissioni tradizionali di cinque membri effettivi e cinque supplenti che si occupano dei nuovi appelli, delle commissioni “stralcio” 2+2 per smaltire i ricorsi accumulati a tutto il 2024, e relativi ad avvertimenti, censure, sospensioni. Di radiazioni non si parla. Probabilmente sarà un provvedimento successivo a dirimere la questione su chi se ne deve occupare. In ogni caso aspettiamo eventuali ulteriori indicazioni da parte della Federazione o dal Ministero».

Quanti sono i ricorsi degli odontoiatri?

«Sono la maggioranza. Fino a 5 anni fa quando ero componente CCEPS erano il 90% e il 95% di essi era costituito da sanzioni per forme di pubblicità sanitaria contrarie alla legge. In gran parte, è vero, alcuni liberi professionisti per promuovere la propria attività si affidano ad agenzie. Spesso però queste ultime veicolano messaggi spregiudicati non conoscendo la deontologia, o passandovi sopra. Ma la salute non si “vende” come altri prodotti. E’ vietato offrire una visita gratis per farsi un nome o per esercitare un’attrazione di potenziali pazienti. Non è consentito usare denominazioni ingannevoli, ad esempio “specialista in implantologia”. Eppure le leggiamo in inserzioni, manifesti, targhe. Ho osservato poi il moltiplicarsi di ricorsi di direttori sanitari di catene odontoiatriche sanzionati con l’avvertimento. Malgrado la lievità della sanzione, i datori di lavoro – convinti che un verdetto negativo per il direttore di una sede di una catena costituisca un precedente per gli altri direttori sanitari e metta a rischio la sopravvivenza della società –pagano fior di avvocati e danno vita a contenziosi lunghi».

Riuscirete a smaltire un arretrato simile restando in due effettivi e due supplenti?

«Io sono fiducioso: la CAO Nazionale ha scelto colleghi di esperienza in campo deontologico, e il Comitato Centrale Fnomceo ne ha formalizzato le designazioni. Parliamo di ordinisti dello spessore dell’ex Presidente nazionale CAO Renzo e di appassionati di deontologia che hanno, oltre ad una notevole esperienza, una grande stima reciproca e sanno fare squadra per lavorare al meglio insieme. Io stesso avevo alle spalle 13 anni nella CCCEPS nel 2021 quando ho lasciato. In precedenza ero stato scelto non tanto perché mi ero messo in evidenza in un ordine di frontiera, ma perché ho detto sì ad un lavoro da svolgere al servizio dei pazienti e dei colleghi, un po’ come un soldato, accettando i pro e i contro, orgoglioso di servire un’istituzione pubblica».

Come funziona un procedimento deontologico di secondo grado?

«La segreteria della CCEPS, presso il Ministero della Salute istruisce i fascicoli. Si tratta di centinaia di pagine per ogni ricorso, cui si aggiungono le memorie che invia il collega sanzionato (“ricorrente”) e quelle dell’ordine sanzionante (“resistente”). Entrambe le parti convengono poi all’udienza CCEPS con i relativi avvocati e lì vengono ascoltate con la massima attenzione e la massima cura del diritto di difesa. La Commissione, dopo essersi riunita in Camera di Consiglio, valutata l’udienza e i documenti presentati, decide se respingere il ricorso confermando la sanzione, se accoglierlo in parte attenuando la penalità, o se accoglierlo in toto ribaltando il giudizio dell’ordine».

È vero che molti medici e dentisti sanzionati continuano ad esercitare?

«Il problema si è creato in questi ultimi anni per il ridotto funzionamento della CCEPS. Finché la sanzione è irrogata in primo grado dall’ordine provinciale, per sospenderne l’esecutività al collega basta fare ricorso alla Commissione entro 30 giorni, e la sanzione rimane sospesa fino a quando non si pronuncia la CCEPS, con la sentenza di secondo grado. Dopodichè  la sanzione diventa operativa. E’ sempre possibile il ricorso in Corte di Cassazione, ma questo non interrompe la esecutività della stessa».

C’è chi chiede di rendere subito esecutive le sanzioni. Per AIO questa soluzione sarebbe problematica.

«Concordo con i timori AIO. Nel mondo ordinistico non si può essere favorevoli all’esecutività di sanzioni comminate in primo grado, specie se ci sono contenziosi giudiziari aperti. Una sentenza di proscioglimento del collega potrebbe farlo sentire titolato a richiedere mega-risarcimenti all’ordine. La sanzione diventa esecutiva quando a emetterla è la CCEPS, organo ministeriale. In teoria in caso di processi riaperti e sentenze giudiziarie ribaltate il collega sanzionato in secondo grado può fare ricorso al Ministero ma in 70 anni non mi risulta sia mai avvenuto. Piuttosto si è andati in Cassazione. È chiaro che se non ci fosse la CCEPS la giurisdizione di primo grado degli ordini sarebbe più vulnerabile, e più soggetta ad azioni temerarie da parte di alcuni colleghi.”

Lei è stato leader di un’associazione come AIO; quali valori ha portato questa esperienza nel campo ordinistico, dove l’orientamento è alla tutela del cittadino-paziente prima ancora che del collega?

«L’attività sindacale in prima linea l’ho lasciata ormai da tempo, ma di AIO mi restano i valori. Il più importante è il rispetto delle regole, a tutela sia dei colleghi sia dei cittadini-pazienti che curiamo. Oggi purtroppo assistiamo a vari tentativi di attrazione dei pazienti, con le prestazioni terapeutiche offerte come in un supermercato. Tutto questo offende la dignità dei professionisti, crea danni economici e fisici ai pazienti stessi e mercifica una della più delicate attività : quella sanitaria. Il cittadino è l’elemento debole della catena e va tutelato, anche per questo ci sono gli Ordini che controllano e valutano gli illeciti, facendo anche una importante e costante opera di prevenzione informativa, sempre al fine della tutela della salute e della dignità dei cittadini. Ricordiamo che questi ultimi si rivolgono ai professionisti sanitari con fiducia, per questo tutte le terapie e i comportamenti dei professionisti devono essere orientati al massimo rispetto della dignità degli stessi».

Nella foto in alto, Salvatore Rampulla.

L’elenco dei componenti odontoiatri CCEPS, effettivi e supplenti, indicati da Fnomceo sia nella Commissione per l’esami dei contenziosi 2025-29 sia nella Commissione “stralcio” per l’esame dei contenziosi ante-2025 è disponibile qui

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