Duecento milioni previsti dal Decreto Rilancio erano troppo pochi per venire incontro con un credito d’imposta fino al 60% a chi –di fronte all’emergenza Covid – ha acquistato strumenti per sanificare e dispositivi di protezione individuali. Milioni di professionisti avevano fatto domanda e alla fine si poteva recuperare meno un euro ogni dieci euro spesi. Per fortuna il decreto agosto (104/2020) appena convertito ha destinato nuove risorse per la misura agevolativa. Consentendo così di aumentare dal 9,39% al 28,3% la percentuale della spesa fatta che ogni professionista potrà recuperare. «Non è il 60% ma quasi la metà. Una buona notizia per gli odontoiatri. Il nuovo stanziamento – spiega il Presidente AIO Fausto Fiorile – comporterà un aumento della percentuale del credito d’imposta fruibile in compensazione a prescindere dalla modalità di esercizio dell’attività professionale: Partita Iva individuale, Studi associati, S.r.l., STP in forma di s.r.l. o Società di persone. Non si tratta purtroppo ancora di quanto ci era stato promesso, un motivo di insoddisfazione che si aggiunge all’esclusione dei Professionisti – a volte strategici come noi che facciamo fronte a bisogni di salute primari della popolazione – dalle categorie beneficiarie del contributo a fondo perduto. Ci aspettiamo che successivi provvedimenti consentano di ampliare ulteriormente la percentuale da portare in compensazione in operazioni che, ricordiamo, sono effettuabili per tutto il 2021».

La previsione del Decreto Rilancio – «Il decreto legge “Rilancio” fissa il credito d’imposta “teorico” al 60% delle spese complessive», spiega Umberto Terzuolo dottore commercialista dello Studio Terzuolo Brunero & Associati, consulente AIO. «Tali spese dovevano essere oggetto di comunicazione da inviare entro lo scorso 7 settembre. In ogni caso, il credito in questione non poteva (e non può) superare il limite di 60 mila euro, fermo restando l’ulteriore limite complessivo delle risorse stanziate dal Governo per questa agevolazione. Tale limite inizialmente era stato fissato a 200 milioni di euro. Ricevute le comunicazioni delle spese ammissibili con l’indicazione del credito teorico, l’Agenzia delle Entrate con il provvedimento del 11 settembre scorso aveva provveduto a determinare la quota percentuale del credito effettivamente utilizzabile in rapporto al totale dei fondi disponibili. Siccome l’ammontare complessivo dei crediti d’imposta era pari a 1.278.578.142 €, l’importo del credito veniva ridotto al 15,6423% con l’effetto sostanziale che, rispetto a 100 € spesi per la sanificazione, il credito effettivo utilizzabile era pari solamente al 9,39% di 100 €. Ciascun odontoiatra poteva visualizzare il credito d’imposta fruibile tramite il proprio cassetto fiscale ed utilizzarlo in compensazione dai versamenti in F24 successivi».

Il Decreto Agosto –  Al fine di “rafforzare le misure dirette alla sanificazione degli ambienti di lavoro”, la versione convertita in legge del DL “Agosto” ha previsto che le risorse destinate al credito d’imposta per la sanificazione e l’acquisto di DPI di cui all’articolo 125 del DL Rilancio “sono incrementate di 403 milioni di euro per l’anno 2020. Le suddette risorse aggiuntive sono distribuite tra i soggetti già individuati in applicazione del provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate di cui al citato articolo 125, comma 4, del decreto-legge n. 34 del 2020, secondo i criteri e le modalità ivi previsti”. «I fondi disponibili per il credito in oggetto pertanto sono ora pari a 603 mln di euro – spiega Umberto Terzuolo – importo decisamente superiore rispetto ai 200 milioni inizialmente previsti. Ne consegue un incremento della percentuale dei crediti fruibili in rapporto alle risorse disponibili. Dividendo infatti le nuove risorse complessivamente disponibili (603 mln di €) per l’ammontare complessivo dei crediti d’imposta richiesti all’Agenzia delle Entrate con le comunicazioni presentate a inizio settembre (1.278.578.142 €), la nuova percentuale da applicare all’importo richiesto a credito diventa pari a 47,1617%. L’effetto finale sulle tasche degli odontoiatri è un incremento di tre volte del credito d’imposta fruibile rispetto alla spesa: rispetto all’iniziale 9,39%, il nuovo credito sarà pari al 28,30% delle spese effettuate».  Esemplificando, «se nel 2020 un odontoiatra ha sostenuto/sosterrà spese di sanificazione pari a 20.000 € e nella comunicazione di inizio settembre ha richiesto il credito d’imposta “teorico” per 12.000 € (60% di 20.000 €), il credito effettivamente fruibile passerà da 1.878 € (20.000 € x 9,39%) a 5.660 € (20.000 € x 28,30%).

Sviluppi – La nuova percentuale sarà presumibilmente definita in apposito provvedimento e, riteniamo, utilizzabile con le modalità già note per il credito di imposta sulla sanificazione prima versione (DL “Rilancio”)». L’invito del dott. Terzuolo è «verificare con attenzione il proprio cassetto fiscale per utilizzare l’agevolazione già dalle prossime settimane, che si preannunciano dense di scadenze fiscali e, purtroppo, di incertezze sui flussi di cassa dai pazienti per i motivi noti».

(Nella foto, il Presidente AIO Fiorile con da sinistra i commercialisti Alessandro ed Umberto Terzuolo)

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