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ABSTRACT

La limitante anatomica più importante nella riabilitazione dei settori posteriori è il seno mascellare, che nel corso della vita va incontro ad una pneumatizzazione, cioè ad un ingrandimento progressivo, risultante in un assottigliamento degli spessori ossei e disponibilità implantare limitata.
Il primo autore a dare una sorta di linee guida nella terapia del mascellare superiore con pneumatizzazione del seno mascellare fu Misch nel 1987 che riassunse in 4 classi i riassorbimenti e le relative terapie.
Quella di cui ci siamo interessati è la SA4 con disponibilità ossea inferiore a 5mm, dove la terapia convenzionale risulta essere in due tempi chirurgici: grande rialzo del seno mascellare e un secondo intervento, con il posizionamento implantare variabile dai 4 agli 8 mesi a seconda del biomateriale utilizzato. Da questi presupposti, nasce l’idea di sviluppare un nuovo approccio con meno limitanti e di più facile esecuzione.
Nel 2009 esce la prima pubblicazione sullo studio della tecnica fit-lock che prevedeva il prelievo dal ramo o dalla sinfisi di un anellino osseo, tramite fresa trephine montata su micromotore, il quale viene innestato nel seno mascellare grazie ad una botola simile a quella dell’approccio laterale. Quest’anellino funge da dado, creando insieme alla vite implantare un sistema bullone di stabilizzazione.
Per migliorare la tecnica e ridurre sia i tempi operatori che la convalescenza del paziente abbiamo deciso di creare degli anellini eterologhi, di varie misure a seconda lella disponibilità di spazio anatomico che può variare tra i pazienti.
Abbiamo anche fatto creare gli stessi innesti in scaffold 3d cartilagineo, per poter mettere a confronto le proprietà dei 2 materiali e capire se ce ne fosse uno più indicato alla tecnica.
Successivamente abbiamo selezionato più tipologie implantari, scegliendo infine degli impianti autofilettanti e conici, con spire molto aggressive nella porzione apicale che vanno ad avvitarsi nell’innesto, dando più grip e forza di serraggio, e spire meno aggressive nella porzione coronale ma più ravvicinate che vanno ad avvitarsi nella parte di osso crestale salvaguardandone l’integrità.
Nella seconda parte della relazione il Prof. Falisi ci parlerà delle malattie orali che colpiscono i tessuti molli e duri; queste così come le lesioni traumatiche, possono portare alla perdita dei denti e alla conseguente atrofia dell’osso alveolare. Mentre la protesi rimovibile è un’opzione terapeutica relativamente sicura, la mobilità del dispositivo rappresenta spesso il principale disagio lamentato dai pazienti. L’eccessiva perdita ossea non assicura la ritenzione della protesi con conseguente instabilità durante le normali funzioni orali quotidiane. La riabilitazione fissa su impianti può raggiungere un alto livello di successo, ma la riabilitazione delle mascelle atrofiche è impegnativa, soprattutto nei casi in cui il difetto osseo risulta ampio. Il riassorbimento dell’osso disponibile comporta una terapia rigenerativa per l’applicaazione degli impianti in quanto la cresta alveolare si trovi troppo vicino alle strutture anatomiche nobili (seno mascellare e nervo alveolare).
Nell’implantologia classica l’altezza ossea minima disponibile dovrebbe essere di 10 mm per inserire impianti con lunghezza standard. La lunghezza è considerata uno dei fattori determinanti per una prognosi lunga e favorevole. Le tecniche chirurgiche di aumento, infatti, sono tecnicamente impegnative e dipendenti dall’operatore; inoltre, sono associate a significativa morbilità per il paziente ed a complicanze postoperatorie, possono essere costose e possono richiedere tempi di recupero più o meno lunghi (fino a 1 anno) per l’applicazione implantare e successiva riabilitazione protesica.
Alla luce di queste considerazioni, gli autori propongono di riabilitare i mascellari atrofici con gli impianti ultra corti, portando la loro esperienza pluriennale sul tasso di successo a medio e lungo termine.
L’utilizzo degli impianti ultra corti risultano essere una valida alternativa alle terapie additive per le riabilitazioni implanto supportate.

PROGRAMMA

Ore 08.00 / 08.30 : Registrazione partecipanti
Ore 08.30 / 10.00 : Anatomia dei seni mascellari
Brevi cenni delle tecniche di elevazione del seno mascellare
(Dott.ssa Francesca R. Federici)
Ore 10.00 / 12.00 : Tecniche di rialzo dei seni mascellari SA4: tecnica fit-lock con prelievo di osso autologo
(Prof. Massimo Galli)
Ore 12.00 / 12.15 : pausa
Ore 12.15 / 14.30 : Tecniche di rialzo dei seni mascellari SA4: tecnica fit-lock con prelievo di osso eterologo
(Prof. Giovanni Falisi)
Ore 14.30 / 15.00 : Consegna questionari di apprendimento
Correzione questionari di apprendimento ed eventuale consegna degli attestati ai discenti

CV

GALLI MASSIMO

Prof. Massimo Galli, medico chirurgo, specializzato in Odontostomatologia. Master in medicina estetica e chirurgia plastica cervico facciale. Attualmente Ricercatore confermato, Professore aggregato presso l’Università di Roma “Sapienza” con abilitazione in seconda fascia ASN, dirigente medico di primo livello presso UOC Clinica Odontostomatologica del Policlinico Umberto I Roma. Autore di testi ed articoli scientifici internazionali, relatore in congressi nazionali ed internazionali. Consulente per la gestione e terapia degli ascessi odontogeni presso la UOC di Otorinolaringoiatria del Policlinico Umberto I. Svolge attività di libero professionista in regime di extramoenia in Roma, con pratica di chirurgia orale ed riabilitazione implanto-protesica.

 

FALISI GIOVANNI

Si è laureato in Odontoiatria e Protesi Dentaria nell’anno 1996 presso l’Università “La Sapienza” di Roma.
Nel 2006 consegue il Master in occlusione e postura con Laude presso l’Università “Sapienza” di Roma.
Nel 2007 viene nominato docente presso il Master di 1°livello in Occlusione e Postura dell’Università “Sapienza” di Roma diretto dal Prof. Carlo Di Paolo.
Nel 2011 consegue il Dottorato in Ricerca Scientifica in Malattie Odontostomatologiche e Maxillo Facciali XXIII ciclo presso l’Università “Sapienza” di Roma.
Nel 2012 diventa assegnista di Ricerca presso il Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche e Maxillo-Facciali dell’Università “Sapienza” di Roma.
Nel 2013 ad oggi viene nominato Professore a contratto, presso l’Università degli studi dell’Aquila, Corso In Laurea Magistrale in Odontoiatria e Protesi Dentaria, Dipartimento di Medicina clinica, Sanità pubblica, Scienze della Vita e dell’Ambiente.
Autore di pubblicazioni nazionali ed internazionali, autore di monografie in libri di testo.
Si occupa di Implantologia e gnatologia.

 

FEDERICI STANGANELLI FRANCESCA ROMANA

Dr.ssa Francesca Romana Federici Stanganelli medico odontoiatra, specializzata in Chirurgia Orale. Attualmente dottoranda in “tecnologie innovative nelle malattie dello scheletro, della cute e del distretto oro-cranio-facciale”, presso l’Università di Roma “Sapienza”. Consulente per la gestione e terapia degli ascessi odontogeni presso la UOC di Otorinolaringoiatria del Policlinico Umberto I. Svolge attività di libero professionista odontoiatrica in Roma e provincia, con pratica di endodonzia e conservativa, chirurgia orale ed alla riabilitazione protesica.

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