L’Istat viene incontro ai rilievi sollevati da Associazione Italiana Odontoiatri in merito ai questionari giunti ai dentisti per il “Censimento permanente delle imprese”. E, con il Presidente Gian Carlo Blangiardo, non esclude di rimodulare l’informazione agli utenti, «in modo da rendere più esplicito il coinvolgimento dei lavoratori autonomi e liberi professionisti». In pratica, si apre la strada ad avvisi ad hoc, e forse a domande più mirate.
A dicembre sono arrivati in numerosi studi odontoiatrici i questionari ai quali è obbligatorio rispondere pena sanzioni pecuniarie. Le domande sono strutturate sulla gestione delle medie e grandi aziende, e tra i professionisti c’è disorientamento. In una Lettera al Presidente ISTAT il segretario sindacale AIO Danilo Savini aveva chiesto perché i professionisti siano considerati imprese da Istat, se poi il legislatore li esclude da benefici per l’impresa quali il credito d’imposta sulle bollette energetiche e i bonus Sud e 4.0. Dovendosi mantenere l’obbligo, AIO aveva chiesto un Censimento ad hoc dei Liberi professionisti con domande accessibili per risposte più facili da utilizzare o come minimo una rimodulazione dell’informativa ai professionisti per renderla più comprensibile.
Nella sua Risposta ad AIO ed a Savini, il Presidente Istat sottolinea come ai sensi dei regolamenti dell’Unione Europea (CE 696/1993) i dentisti siano imprese come gli altri liberi professionisti e lavoratori autonomi. E ricorda come serva la massima la partecipazione alla rilevazione «per fornire al Paese, alle istituzioni, ai cittadini, agli operatori economici informazioni accurate e aggiornate sullo stato e sull’evoluzione del sistema produttivo italiano». E, appunto, apre la strada a un’informativa dedicata, più comprensibile per i tutti i liberi professionisti.