Associazione Italiana Odontoiatri è d’accordo con la richiesta del movimento 5 stelle di inserire le patologie temporo mandibolari tra le malattie croniche per le quali è necessaria l’assistenza del Servizio sanitario nazionale e sull’idea di creare un gruppo di lavoro al Ministero della Salute per emanare linee guida a tutela dei pazienti affetti dalla patologia (70% degli italiani, quattro donne in età 15-45 anni ogni uomo). Ma in una lettera Giovanni Migliano presidente AIO Roma chiede alla deputata M5S Maria Grazia Di Vita, autrice di un’interrogazione al Ministero della Salute sui disordini ATM, di aggiustare il tiro su alcune considerazioni dalle quali gli odontoiatri italiani si sentono “offesi”. In particolare, AIO non comprende perché Di Vita affermi che non esista una cura certa della patologia né sia chiaro il professionista deputato a curare i pazienti ATM (De Vita chiede al Governo lo si indichi tra “dentisti, odontoiatri, gnatologi,otorinolaringoiatri, neurologi, ortopedici-fisiatri, medici di famiglia”).

«In realtà-osserva Migliano- nelle Raccomandazioni cliniche in odontostomatologia del Ministero della Salute del 2014 (l'On. Di Vita cita le linee guida del 2011), si definiscono sia chi cura le ATM sia le terapie. Le raccomandazioni sono state scritte dal Coordinamento delle associazioni odontostomatologiche CIC sotto la supervisione della Commissione Albo  Odontoiatri della Federazione Nazionale Ordini Medici  Chirurghi  e Odontoiatri con rappresentanti del Collegio dei docenti in Odontoiatria, Associazione Italiana Odontoiatri, Associazione Nazionale Dentisti Italiani e Specialisti Ambulatoriali Sumai e dicono che “i biteplane sono applicati ai pazienti dagli odontoiatri con scienza, coscienza etica e soprattutto deontologia”».

Il presidente AIO Roma critica Di Vita anche per i toni del documento. I firmatari del M5S affermano che l’assistenza dell’odontoiatria pubblica “è del tutto carente” quando non assente. E ventilano per i pazienti degli studi odontoiatrici privati il rischio di esser stati danneggiati o sottoposti “a vere e proprie sperimentazioni con bite e ortotici costruiti senza nessuna evidenza scientifica e spesso senza informare”. Nell’interrogazione Di Vita chiede poi “a che titolo gli odontoiatri forniscano cure, terapie e dispositivi ortotici se il Ministero stesso non ha riconosciuto alcuna terapia ufficiale”. AIO resta disponibile a un consulto, “non  richiesto nella precedente interrogazione”, e a partecipare al Gruppo di lavoro sull’Odontoiatria proposto da Di Vita e M5S per ridefinire la materia.

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