Torino, 12 maggio 2020

Carissimi Elettori Enpam,

volentieri rispondo alle lettere di Carlo Ghirlanda presidente Andi, Carlo Palermo segretario Anaao, Silvestro Scotti Segretario Fimmg e Antonio Magi segretario Sumai. I leader dei principali sindacati, due su quattro membri del CdA Enpam, hanno replicato con toni offesi e offensivi alla lettera da noi firmata insieme al Sindacato Medici Italiani, al Segretariato Italiano Giovani Medici, ai colleghi di SUSO, a SISPE, FESPA, CIPE, UGL Medici, CGIL Medici, AIM.

In quella lettera anche AIO chiede ai Ministeri di Lavoro ed Economia il rinvio delle elezioni per il rinnovo dei Comitati Consultivi e dell’Assemblea Nazionale della Fondazione ENPAM in programma il 17 maggio. Per vari motivi: primo, Medici e Odontoiatri sono alle prese con la più grave emergenza sanitaria ed economica mai vista dai tempi della guerra, e non possono prestare più di tanto attenzione ad una campagna elettorale alle battute finali; tra l’altro, si dovrà votare online su una piattaforma che ci lascia dubbi sulla sua inviolabilità; infine, secondo noi, lo statuto Enpam andrebbe modificato per dare spazio alle minoranze, ad altre catene decisionali e soprattutto ai giovani. Non lo diciamo solo noi. Lo dice la politica. Una senatrice di maggioranza, Maria Emilia Castellone, M5s, si pone e pone ai ministeri vigilanti le nostre stesse domande. Si dice che stiamo dimostrando contro il democratico e partecipativo percorso elettivo Enpam (Carlo Ghirlanda). Faremmo così per mascherare una manifesta nostra difficoltà alla presenza nel processo elettorale per sostanziale difetto di rappresentanza e consenso. Ma noi i numeri li abbiamo.

Pur scettici sull’opportunità di votare, in Associazione Italiana Odontoiatri abbiamo deciso di non sottrarci al gioco democratico. Abbiamo idee per la nostra Professione, e vogliamo formulare richieste come liberi professionisti contribuenti in Quota B in un momento di studi chiusi, debiti, povertà incalzante cui l’intervento Enpam ha solo in parte risposto. Con la nostra lista per una “Libera professione sostenibile oggi e domani” dove corrono con noi Otorinolaringoiatri AIOLP, Colleghi Dentisti SUSO, Oculisti SOI e Fisiatri SIMMFIR abbiamo raccolto quasi 500 firme in più del quorum richiesto. Gareggiamo, ma non ci vogliono in gara. In altri sistemi – in democrazia – ci darebbero il benvenuto. In Enpam siamo stati ammessi con riserva da sciogliere all’atto della proclamazione dei risultati. Il comitato elettorale vuole valutare la regolarità delle firme che ci sostengono. Troppi sostenitori per essere veri! Dipendiamo da un comitato elettorale guidato dal Presidente Enpam (iscritto Fimmg) e dal neo vicepresidente Gianfranco Prada, a sua volta candidato alla carica di consultore nazionale in quota B.

In democrazia ci sarebbe ricambio negli uomini. In Italia, una legge, una sentenza della Corte Costituzionale e una riforma di statuto impongono ai vertici della Fondazione di avvicendarsi dopo due mandati. In Enpam però non funziona così: un vicepresidente, Giampiero Malagnino, si è appena dimesso 15 giorni prima della scadenza naturale del secondo mandato per potersi candidare al terzo.

Tra 30 anni i nostri figli se iscritti Enpam troveranno al governo gli eredi della stessa classe dirigente di oggi, esperta, sospettosa, barricata nelle stanze del potere, figlia di alleanze già scritte.

Silvestro Scotti (Fimmg, appena entrato in CdA Enpam) scrive che siamo come la volpe con l’uva, a noi sembra che di grappoli appesi ai tralci non ve ne sono ancora ma che è comunque tempo di scendere in vigna: la potatura chiama! Ma a parte il fatto che il consenso c’è, noi invochiamo il gioco democratico, lottiamo perché il medico resti anche in modalità libero professionista e come tale continui a contribuire, perché il convenzionato non passi alla dipendenza, perché il rapporto medico paziente non ceda il passo a un contratto di subordinazione in cui la Professione difende chi le dà da mangiare e non chi sta male. Scotti scrive che basta la presenza preponderante degli Ordini nell’Assemblea Nazionale Enpam a tutelare le minoranze. Per noi non è così. L’Ordine nasce per prima cosa a garanzia del cittadino, non del pluralismo; noi, per garantire i nostri ideali, sappiamo bene di dover passare dai nostri numeri. Ma finché i nostri numeri non saranno considerati uguali a tutti gli altri, finché le regole democratiche saranno forgiate e piegate a misura del conducente, l’Enpam non sarà la casa della democrazia.

Il Presidente Nazionale AIO

Fausto Fiorile

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