Angelo Raffaele Sodano *
Il concorso per l'accesso alle facoltà a numero programmato tenuto questo mese ha rappresentato, per i giovani candidati il consueto appuntamento alla ricerca della realizzazione di un sogno: entrare nel mondo delle professioni liberali, esercitate in Italia da circa 2,5 milioni di soggetti iscritti a Ordini e/o Albi.
L'Italia è il Paese in cui esercitano 1/3 degli Architetti dell'intera Europa, in cui ad ogni Magistrato corrispondono 27 Avvocati, in cui esercita 1 Odontoiatra ogni 900 residenti. Ed è il Paese in cui circa 2 milioni di esercenti nuove professioni, riuniti in circa 250 Associazioni, sono in cerca di riconoscimenti: questi dati, da un lato sono la misura della mancanza di programmazione e di orientamento, dall'altro l'indicatore di un celato malessere, dell'esistenza di un ribollente e variegato universo in cerca di legittimazioni e certezze.
Walter Passerini su La Stampa ha fotografato quella che lui definisce la "stagione della transumanza alla ricerca di un posto e di sogno"; analizzati guasti e storture del sistema, luce in fondo al tunnel, individua 4 spunti per emergere: lavoro autonomo, competizione a livello globale, aggregarsi e specializzarsi. Mi cimento a fare un parallelo tra il mondo della nostra professione che cambia e le ricetta per affrontare la sfide del mondo del lavoro e mi sembra che ci siamo. Lavoratori autonomi spesso aggregati e sempre più spesso iper-specializzati in ambiti di nicchia lo siamo. Possiamo competere, siamo al passo con i tempi! Gioisco. Poi…
Poi leggo un interessante bando per una borsa di studio da 23.334,00€ annui, per un massimo di 6 anni,dell'Università dell'Aquila. Mi rallegro per l'elevatezza sociale dello scopo: "Valutazione della carie in bambini di età compresa tra i 6 e 11 anni e successivo intervento di prevenzione mirato a ridurre i fattori predisponenti". Ancora più chiara e meritoria la mission: "…la carie è la patologia cronica più diffusa…le complicanze incidono sui costi della salute perché trattate quasi solo in ambiente privato…” Si fa poi menzione ai costi relativi a terapie protesiche, farmacologiche e – ciliegina sulla torta che metterebbe d'accordo anche Renzi con la Camusso – costi derivanti dall'assenza lavorativa dei genitori per accudire i figli malati! Sembra la progredita Svezia…. Ma leggo il requisito essenziale per concorrere alla borsa di studio e torno con i piedi per terra: serve la Laurea Triennale in Igiene Dentale.
Morale: credevo nella legge 409 istitutiva della Laurea in Odontoiatria, e nella sua compiutezza; credevo cioè che diagnosi delle malattie della bocca e dei denti fossero di esclusiva competenza dell’Odontoiatra (fatti salvi i diritti acquisiti ecc ecc).
Ho spesso accennato alla cannibalizzazione delle professioni ma che fossimo allo sbranamento non avevo ancora idea anche se i segnali premonitori, lo scorso anno, c'erano già e avevamo prontamente allertato la Federazione…
Autonomi, iperspecializzati, duttili dunque, ma anche vittime predestinate: perché? Se siamo pronti per il futuro perché estrometterci dalle materie di nostra competenza? Dovremo dire a Passerini che prima di competere bisogna stabilire regole d’ingaggio tra professioni. E spiegare i frastagliati e balcanici confini di queste professioni a chi insegna, trasmettendo contenuti senza evidentemente conoscerne i destinatari.
* Segretario Nazionale AIO