Cao roma: ecco la squadra da votare!
Gentile collega,
è tempo di cambiare!
Alle prossime elezioni per il rinnovo della Commissione Albo Odontoiatri sosteniamo all’Ordine dei Medici delegati capaci, di grande professionalità ed efficienza, per riportare ai livelli che ci competono, la tutela dei cittadini ma anche il rispetto da parte delle istituzioni e degli altri Medici verso la nostra categoria.
Abbiamo chiesto a cinque Colleghi di rappresentarci: liberi professionisti e primari ospedalieri, persone molto preparate sul sociale e sull’etica, esperti delle leggi e delle tematiche sindacali.
Vogliamo lasciarci alle spalle il buio periodo che abbiamo passato negli ultimi tre anni, trascorsi più con la burocrazia che con i nostri pazienti.
Condividi col tuo voto il nostro sogno!
Giovanni Migliano
Francesco Riva
Massimo Palermo
Roberto Santopadre
Stefano Colasanto
Trionfo di Associazione Italiana Odontoiatri alle elezioni per la Commissione Albo Odontoiatri dell’Omceo Cagliari: su 299 votanti (e 35 tra schede perse e nulle o bianche) ben 223 schede hanno riportato tutti e cinque i nominativi della lista AIO, mentre nelle altre si sono registrati voti spuri. Enrico Lai ha riportato 251 voti, il presidente uscente Gerhard Konrad Seeberger (nonché speaker della Federazione Internazionale del Dentale-FDI) 242, Rossella Galisai 238 voti, Stefano Dessì 237 e Andrea Monni 237. Dichiarazione di Enrico Lai, tesoriere Aio nazionale, a nome della squadra: «Speriamo che la nostra conferma sia di buon auspicio per le altre sedi che propongono liste o candidati AIO e magari faccia da premessa per cogliere successi clamorosi in grandi città».
Regione che vai sistema autorizzativo che trovi per gli studi odontoiatrici. Ma non tutti sono buoni: il sistema laziale troppo burocratico oltre a dare un senso di precarietà ai dentisti potrebbe aver causato un calo delle prestazioni odontoiatriche e danni erariali. Fanno pensare i risultati di un’indagine Eurispes presentata a Roma a un incontro indetto dall’Associazione italiana odontoiatri, che mette a confronto gli iter adottati nelle principali regioni. Dallo studio emerge che, tra 2005 e 2013 (dati Istat), pur essendo cresciuto il numero di pazienti rivoltisi alle strutture in franchising, è diminuito il ricorso a otturazioni (dal 43 al 25% degli intervistati, -18%) ed estrazioni (dal 20 al 13%, -7%). Si tratta proprio di due degli interventi che nelle strutture low cost si pagano meno che nel piccolo studio del dentista di fiducia. Invece, sia per l’invecchiamento sia per correre ai ripari di fronte a situazioni trascurate, è aumentata (4,2%, dal 12,3 al 16,5%) la percentuale di chi ricorre agli impianti, non più cari dal dentista che nel grande centro. Purtroppo però il dentista “tipo” in alcune regioni ha difficoltà a investire e fare impresa. E’ il caso del Lazio.
I guasti della burocrazia nel dentale
Se in Lombardia – riporta l’indagine Eurispes – per partire con lo studio basta una dichiarazione d’inizio attività, in Emilia Romagna e in Basilicata si fa una netta distinzione tra studio di cui autocertificare l’apertura e ambulatorio da autorizzare; e in Toscana si chiedono solo spazi idonei in caso di studio associato. Nel Lazio invece dal 2007 fino al luglio del 2014 si è richiesto a tutti i dentisti non solo l’autorizzazione ma adempimenti per ottenerla così complessi da costringere il 22% a rivolgersi a una società ad hoc, come dimostra un’indagine parallela di AIO Roma. Ad ingarbugliare ancor più la situazione la Regione con un decreto ha richiesto nel 2012 ai professionisti odontoiatri di rinviare su supporto informatico lo stesso dossier già presentato su cartaceo, pena il ritiro delle autorizzazioni. Risultato: la regione non ha guadagnato nulla, anzi da una parte risulta da essa effettuato solo il 30% dei controlli sui documenti, dall'altra ha perso vari ricorsi al Tar da parte di quanti, pur avendo già provveduto precedentemente agli adempimenti per via cartacea, si sono viste revocate le autorizzazioni. «In un contesto di declino del servizio sanitario pubblico dove un 5% in più di pazienti rispetto alla media nazionale è disposto a spendere di suo per curarsi, l’odontoiatra vive uno stato di precarietà che non la mette in grado di decollare ed è gravata anche economicamente», osserva l'avvocato Angelo Caliendo, coordinatore dello studio realizzato da Eurispes. E continua: «Il peso della burocrazia in Italia è già tale che creare una start-up costa 2.673 euro contro i 399 euro medi dell’Unione Europea; un’impresa impiega 269 ore di lavoro per pagare 15 balzelli che incidono sul 65% del suo profitto. Un taglio del 25% dei costi della burocrazia aumenterebbe il Pil, si stima, di 1,7 punti percentuali. Nel Lazio, dove gli studi dentistici sono equiparati ad ambulatori specialistici che effettuano attività invasive, ipotizziamo un dispendio superiore. E’ bene che altre regioni non ripetano analoghi errori».
Il quadro autorizzativo
Oltre a preparare la strada a un’imminente mappatura dei 20 sistemi autorizzativi italiani, l’indagine Eurispes conferma i guasti dovuti all’assenza di una legge nazionale. E’ il Regio Decreto 1265 del 1934 a distinguere i gabinetti medici dagli ambulatori: solo i secondi vanno autorizzati dal Prefetto, i cui poteri con il Federalismo e la riforma del titolo V della Costituzione sono stati ereditati dalle regioni. «La differenza tra ambulatorio e studio è nell’organizzazione autonoma: se prende un’influenza il titolare di uno studio l’attività si ferma, se la prende il titolare di un ambulatorio tutto prosegue», dice Stefano Colasanto segretario Aio Lazio. «Con la legge Bindi – spiega Caliendo – le regioni hanno potuto imporre l’autorizzazione agli studi che effettuano prestazioni invasive. L’odontoiatria non c’entra ma il concetto di prestazione invasiva è stato allargato o ristretto a seconda della regione. Hanno provato le Marche per prime ma nel 2003 la Cassazione ha bocciato la legge che imponeva di autorizzare gli studi; la Calabria ha semplificato salvo poi non mettere in pratica il modello. La nostra indagine ha scelto tre regioni benchmark, come ha fatto la conferenza Stato-regioni con Lombardia, Emilia Romagna e Umbria per i costi standard in sanità; in odontoiatria al posto dell’Umbria abbiamo l’esempio virtuoso lucano. Nel complesso – conclude Caliendo – esistono tre modi di entrare nel rapporto dentista-paziente: il modello delle regole lombardo-emiliano che consente l’autocertificazione, il modello della concertazione toscano e triveneto che fa dialogare istituzioni “apprensive” e dentisti, e il modello del comando imposto nel Lazio e bocciato nelle Marche».
Porte d’emergenza che si aprano solo verso l’esterno come nei cinema, abolizione delle barriere architettoniche, requisiti inusitati per l’accatastamento: ma perché per autorizzare uno studio dentistico privato nei comuni del Lazio c’è bisogno di più requisiti e più soldi che in Toscana? Se lo chiedono i dentisti laziali: di quelli che hanno votato sul sito dell’Associazione Italiana Odontoiatri romana, più di tre quarti (77%) chiedono alla Regione criteri autorizzativi più snelli ed efficaci come nelle altre regioni. Il 79% non ritiene che il sistema autorizzativo attivato in Lazio, con tanti e ripetuti adempimenti (anche informatici), offra garanzie di tutela al cittadino e alla sua salute. Per il 90% le richieste della Regione appaiono poco chiare – da 0 a 10, il voto più gettonato sulla comprensibilità è 2,1 – e per il 93% la Regione non ha dato istruzioni sulle procedure da svolgere. Nel 92% dei casi neanche l’Ordine sarebbe venuto incontro, tanto che – lungi dall’affrontare una procedura “minimale” ed economica come aveva ventilato qualche consigliere regionale – oltre il 20% degli intervistati ha dovuto rivolgersi a un’agenzia esterna per espletare le pratiche burocratiche.
Peraltro, il 30% dei dentisti ha subito controlli ispettivi da funzionari Asl che solo nel 44% dei casi si sono mostrati collaborativi. Oltre tre intervistati su quattro hanno rilevato, confrontandosi con i colleghi, che i criteri utilizzati nei controlli erano difformi tra loro.
L’indagine AIO sarà approfondita a Roma sabato 11 ottobre ore 9-10 durante il “per-corso” informativo/formativo “Fotografiamo la nostra professione” organizzato al Centro Tecnico FIB in Via del Pianeta Mercurio 70 (q.re Torrino). Alle 14.30 ci sarà un secondo incontro di presentazione. «Vedremo di tirare le somme a 13 anni dall’affidamento della sanità alle Regioni, sancito con la riforma federale del titolo V della Costituzione, che ha portato a criteri autorizzativi difformi degli studi da una regione all’altra», spiega Giovanni Migliano presidente AIO Roma. «Nell’odontoiatria a subire in questi anni è stato il Lazio».
«AIO Lazio ha promosso in Regione una bozza di delibera per superare l’attuale sistema organizzativo», spiega Stefano Colasanto, segretario AIO Roma. «Il passo intermedio tra il sondaggio e la delibera è un confronto con le altre regioni italiane, che fin qui è mancato. AIO ha affidato al più grande istituto di ricerca nazionale un’indagine a tappeto sui sistemi autorizzativi degli studi odontoiatrici, e sabato 11 presentiamo in anteprima i dati sui quali lavorare».
AIO in Tour approda a Firenze …
Provider ADA Cerp al 45° SIDO International Congress … venite a trovarci !!
La. Delegazione AIO, formata dai dottori Lai, Langone e Seeberger (recentemente eletto, speaker FDI) è in questi giorni a San Antonio, Texas, al congresso annuale dell ADA(Amarican Dental Association) con uno stand ufficiale(vedi foto) per promuovere l'Odontoiatria Italiana e in particolare il Congresso Internazionale AIO di Chia nel 2015 che avrà gli ADA cerph per i colleghi Americani.
AIO ancora una volta é il portavoce del' Italia nel mondo
AIO ad Alassio in occasione di Miss Muretto 2014: L'Arte del Sorriso
Siamo presenti all'evento dell'anno che mette in campo sorrisi, bellezza e Salute.
Venite a trovarci il 3 e 4 ottobre 2014 al Palasport di Alassio !!
Implantologia e tanta pratica sono di scena al Corso organizzato dall’Associazione Italiana Odontoiatri di Caserta-Salerno a Caserta (8.00-18.00). L’evento, dal titolo “Utilizzo dei nuovi materiali da innesto nel rialzo di seno per via crestale ed in altre procedure mini-invasive”, si terrà il 4 ottobre sabato al Novotel Caserta Sud (SS Sannitica 87 km 22,6 a Capodrise), e la frequenza garantisce l’acquisizione di 8 crediti del Programma Ecm di formazione continua. Sono relatori Davide Righi di Parma e Fabio Bernardello di Verona, per prenotarsi è necessario inquadrare il QR code che alleghiamo o accedere via pc al link https://docs.google.com/forms/d/1JVikiLLZHil70LldPogseh8fsNKXEzJbOjn3piRqHLU/viewform Accesso e crediti Ecm sono riservati ai soli soci in regola con la quota di iscrizione.
«Un’opportunità che aiuta i professionisti e, perseguita fino in fondo, può aiutare lo sviluppo delle professioni medica e odontoiatrica». Pierluigi Delogu, presidente dell’Associazione Italiana Odontoiatri plaude all’iniziativa del consiglio di amministrazione dell’Enpam che ieri ha deciso di stanziare, nel prossimo bilancio preventivo, 100 milioni di euro per i mutui ai medici e agli odontoiatri. La Fondazione concederà mutui a tassi agevolati, in particolare ai giovani professionisti, per l’acquisto della prima casa con un bando in uscita tra qualche mese.
Per il bando occorrerà attendere che il Consiglio nazionale della Fondazione approvi il bilancio di previsione 2015 e un passaggio con i ministeri vigilanti per adeguare i regolamenti vigenti. «Attendo di conoscere i dettagli dell'operazione e i tassi d'interesse, ma potrei dire che AIO è antesignana di questo percorso Enpam. Da quando sono nella Consulta Quota B rappresento per l’Associazione l’istanza di concedere i mutui non ai soli dipendenti della Fondazione ma anche agli iscritti. Ciò ora sta finalmente avvenendo grazie alla lungimirante iniziativa del CdA Enpam, del Presidente Alberto Oliveti e del vice Giampiero Malagnino», dice Raffaele Sodano, segretario nazionale AIO e numero uno della Consulta Enpam Libera Professione dal 2010.
«Ma in prospettiva – aggiunge Sodano – sarà auspicabile pensare a un ulteriore passo avanti e concedere i mutui anche al finanziamento del rinnovo tecnologico e strutturale delle professioni e degli studi professionali. E’ questa la grande scommessa che tutta la professione può vincere. Attendiamo con fiducia, il primo passo è stato fatto».
Dati allarmanti sullo stato di salute dei denti, l’abitudine all'igiene orale e i corretti stili di vita vengono dallo screening effettuato su un campione significativo della popolazione campana il 22 e 23 marzo scorsi negli stand allestiti davanti al Santuario della Madonna di Pompei e in alcune residenze locali in collaborazione con Regione Campania e Asl Na 3 per celebrare il World Oral Health Day. Nelle interviste elaborate da Associazione Italiana Odontoiatri – e annunciate già a Novembre 2013 a Torre del Greco in un incontro di formazione comune per Odontoiatri, Medici di Famiglia, Igienisti Dentali e Pediatri – si riscontra disinformazione specie in età scolare. Emerge poi dalle interviste una sorta di "fatalismo" nella lotta alla carie ed alle malattie parodontali.
«Denti cariati, accumuli di tartaro, gengive sanguinanti, denti mancanti, necessità di portare la dentiera anche in età relativamente giovane, sono cose “normali”, come se per le patologie odontoiatriche non vi fossero possibilità di prevenzione e di cura», ammette Pasquale Comentale, Presidente AIO Campania. L'attenzione all'igiene, bassa tra i 6 ei 12 anni, risale lievemente al crescere dell'età, e così le visite periodiche dal dentista e le terapie. Ma solo il sopraggiungere di dolore, movimento dentale, alitosi, sangue dalle gengive porta il paziente dal dentista. Nei giovani fino a 20 anni emerge poi, oltre alle solite cattive abitudini (fumo, alcol, scarsa attività fisica), disattenzione alla prevenzione, alla dieta corretta e ad una adeguata idratazione; l’atteggiamento cambia all'insorgere dei primi problemi del cavo orale e della salute generale». Quanto alla figura dell'Odontoiatra, «è dipinta come ambigua, quasi non fosse una professione sanitaria. Gran parte degli intervistati confonde l'odontoiatria con l'odontotecnico. Molti intervistati dichiarano di non aver mai fatto una visita odontoiatrica o di non avere un Odontoiatra di fiducia».
«A Pompei abbiamo raccolto 3 mila visitatori e raggiunto un obiettivo che è andato al di là delle attese, grazie alla collaborazione tra istituzioni (Asl Na 3, Curia, Comune, Scuole e Casa di riposo), associazioni (AIO e AISO) e, naturalmente, alla popolazione che ha sentito il problema. Porteremo in Regione e al Ministero della Salute i risultati dello screening sia per trovare soluzioni a presidio dei livelli essenziali di assistenza odontoiatrici, con particolare riguardo alla prevenzione, sia per coinvolgere scuole e Ministero dell'Istruzione in progetti di educazione sanitaria», spiega il Segretario Nazionale AIO Raffaele Sodano. «I prossimi passi saranno ufficializzati il 30 e 31 gennaio 2015 nelle Giornate campane della prevenzione globale (titolo: "La salute inizia dalla bocca"), evento destinato a tutte le categorie sanitarie e in particolare a chi si occupa di prevenzione e corretti stili di vita, alla presenza di relatori dei mondi politico, sanitario, universitario.
Leggere attentamente. Quante società di servizi hanno LETTERALMENTE mangiato su questi "equivoci" legali?
Come può un'autorizzazione servire a debellare l'abusivismo, se proprio l'abusivo nemmeno la cerca?
Meditate, gente, meditate.
leggete
La vedete la foto qui sotto? Forse la persona raffigurata non vi è nuova. In queste settimane sui siti web di chi ha a cuore l’aggiornamento il volto di Marzia Segù è noto. E’ lei la protagonista del filmato di presentazione del Congresso Internazionale dell’Associazione Italiana Odontoiatri in programma dall’11 giugno 2015 a Chia Laguna, dove spiega con rare sintesi e semplicità cosa sono i crediti Ada Cerp e come si svolgeranno i tre giorni di formazione. Vigevanese, laureata in odontoiatria, figlia d’arte con padre e zio dentisti, presidente della Consulta Culturale dell’Associazione Italiana Odontoiatri, Marzia Segù è un riferimento per molti medici. Soprattutto per chi studia i mal di testa, i disordini temporomandibolari e le apnee ostruttive. «La disciplina si chiama gnatologia. Io mi divido tra attività odontoiatrica privata e visite gnatologiche in ambito universitario, e poi c’è anche la direzione delle attività didattiche del corso di laurea in Igiene Dentale all’Università di Pavia».
Suo padre è Sandro Segù storica figura dell’ortodonzia italiana.
«Sono figlia d’arte, anche mio nonno e mio zio sono dentisti, e ci accomuna il fatto di vivere questa professione come un viaggio. E’ una storia particolare, siamo sempre stati una famiglia unita io mio padre e mia madre, abbiamo viaggiato insieme. L’ho visto parlare ai congressi, benvoluto da colleghi e amici, importante. Non ho mai avuto dubbi sulla strada da intraprendere. Volevo lavorare al servizio di pazienti e viaggiare come lui. E quando magari ho tentennato nella scelta tra Medicina e Odontoiatria lui mi ha detto di seguire la strada più netta. In comune ho anche la predilezione per ortodonzia: lui 35 anni fa fondò una scuola per laureati – il corso EPGET – che ha formato almeno due generazioni di ortodontisti, prima a Milano poi a Vigevano; io ho fatto i tre anni di specialità e successivamente un dottorato di ricerca in chirurgia e microchirurgia, fondamentale per esercitare e soprattutto per insegnare. Quest’anno infine ho ottenuto l’abilitazione alla docenza universitaria previa valutazione dei titoli.».
In tutto questo come ha iniziato a fare attività sindacale nell’AIO?
«Anche qui per motivi di cromosomi… mio padre e mio zio parlavano di problemi professionali con molti colleghi, viaggiando avevano notizie di prima mano e il confronto era continuo. Una ventina d’anni fa hanno fondato l’Associazione Dentisti Vigevanesi, ma a fare quattro chiacchiere venivano pure da Pavia, e quando si è consolidata la realtà dell’AIO in tutta Italia l’ADV si è trasformata in sezione pavese del sindacato nuovo, dinamico, giovane. Per due mandati mio padre è stato presidente di sezione, poi lo sono diventata io e lo sono rimasta per altri due mandati, alla fine sono diventata responsabile del sindacato per i rapporti con gli Igienisti dentali e quindi responsabile della Consulta Culturale, entrando nel direttivo. E’ un’attività che mi dà modo di crescere».
…e intanto non trascura quella universitaria, da presidente di una Società scientifica: la Società di Odontoiatria in medicina del sonno Simso, organizza gli “sleep days in questi giorni a Vigevano.
«Per la tre giorni di Vigevano (18-20 settembre) devo molto all’AIO oltre che a Luca Levrini, il past president di cui ho preso il testimone. La disciplina ha molto a che fare con le apnee ostruttive, una patologia del russatore che poi si ripercuote nella vita attiva, ad esempio è legata a una maggiore incidenza di colpi di sonno e quindi può causare indirettamente incidenti stradali ed essere un problema al rinnovo per la patente. Bisogna informare e gli sleep days lo faranno. L’odontoiatra ha un ruolo importante nel conoscere le malocclusioni e nell’identificare i pazienti da trattare, da mandare al medico e allo specialista. A Vigevano avremo 120 partecipanti, molti gli odontoiatri, ma ci saranno anche medici e il primo giorno associazioni di pazienti. E’ una disciplina da “team”…»
C’è un filo rosso che lega l’evento di Vigevano al grande evento di Chia dove si spera in mille partecipanti?
«Molti sono i punti comuni, intanto lo spessore internazionale di alcuni relatori vigevanesi. Ma c’è un terzo appuntamento tra i due, il congresso politico AIO del 22 novembre in cui si parlerà di formazione. E qui il legame con il mega-evento di Chia è ancora più netto, perché si parla di formazione odontoiatrica e medica, pre e post laurea, o meglio, dei limiti dell’attuale modello formativo. A Chia si passa dalla teoria alla pratica, si “fanno” i contenuti della formazione e si usano formule per la comunicazione efficace, confrontandosi con esperti internazionali su tutti i temi chiave della professione, inclusa la crisi “del riunito” che c’è un po’ dappertutto nel mondo e va vissuta come un’opportunità per crescere senza guardarsi indietro. Il congresso tra l’altro erogherà crediti formativi internazionali, gli ADA CERP varati dall’American Dental Association e validati in molti paesi top. Insomma, a novembre AIO delineerà l’education che vorremmo per rendere la professione più competitiva, a Chia la offrirà».
In una parola chi è Marzia Segù?
«Una leader. Mi piace coagulare persone intorno a me. E credo che costruire con me team operativi piaccia a chi opera con me».
«Quando associazioni di Odontotecnici insistono sulla creazione di un profilo sanitario accettano in prospettiva commistioni tra competenze tecniche e odontoiatriche, aprendo la strada a forme di abusivismo e prestanomismo. E in tal modo, smentiscono le precedenti dichiarazioni contro i due gravi fenomeni». Pierluigi Delogu, presidente dell’Associazione italiana Odontoiatri, ribadisce il “no” del sindacato a un profilo di Odontotecnico di formazione sanitaria come rivendicato da alcune associazioni di categoria. E lo fa mentre alcune Asl e una regione (la Toscana) aprono alla possibilità che nelle strutture pubbliche le protesi sociali siano fatturate direttamente dall’Odontotecnico agli utenti. «Non sono aperture a beneficio del cittadino – afferma Delogu – perché prefigurano un contatto diretto tra una figura non clinica e un paziente per un atto di natura sanitaria: un contatto che si giustifica solo perché assumere un Dirigente di primo livello Odontoiatra costerebbe più dell’ingaggio di un Odontotecnico. Questa visione, per inciso, azzera le prospettive di Odontoiatri – già in soprannumero – costati 200 mila euro l’uno al sistema universitario».
Delogu ribadisce anche la contrarietà di AIO a una sorta di verifica in bocca per la certificazione da parte dell'Odontotecnico del manufatto scelto ed applicato dall’Odontoiatra al suo paziente. «Tale competenza, per l’Unione Europea, è Odontoiatrica in tutti gli Stati membri. L'indirizzo è sancito dalla direttiva Ue 9342 e ove un paese Ue disallineandosi dagli altri “deregulasse" questi controlli, incidenti sulla qualità della prestazione resa al cittadino, porrebbe i residenti in una situazione di svantaggio rispetto ai residenti degli altri Stati comunitari. Senza contare che in tutta Europa la responsabilità della cura resta comunque attribuita all’Odontoiatra, che paga un’Assicurazione contro i rischi derivanti dall’applicazione di un manufatto sbagliato».
Il leader AIO sottolinea i confini tra le rispettive competenze. «L’odontotecnico è un fabbricante iscritto alla camera di commercio, inserito in un alveo formativo ingegneristico, con competenze tecnico-manuali e di progettazione indispensabili per realizzare manufatti garantiti a norma Ue e per una prestazione odontotecnica inappuntabile. Nel percorso terapeutico ha una chiara collocazione: non può aprire un suo studio o entrare autonomamente a contatto con il paziente, nemmeno per verificare la qualità del lavoro svolto dall’Odontoiatra sul suo manufatto, perché l’applicazione di una protesi è un atto di pertinenza clinica, dell’Odontoiatra. Il fatto che talora l’Odontoiatra chieda all’Odontotecnico una consulenza operativa alla presenza del paziente, non fa del tecnico un sanitario».
«In Europa solo Danimarca, Finlandia, Regno Unito, Olanda e alcuni cantoni della Svizzera hanno attribuito competenze sanitarie agli Odontotecnici, ma provvedendo a erogare una formazione aggiuntiva quale prerequisito per autorizzare l'operazione in bocca. Si tratta comunque di paesi dove gli odontoiatri sono pochi, vi è un sistema di assistenza odontoiatrica pubblica e formare una figura per tre anni costa meno. Al contrario, Germania, Irlanda, Svezia hanno istituito pregevoli corsi universitari con elementi di Anatomia e Fisiologia, da considerare non porte aperte a un'attività sanitaria ma puntelli di una formazione sempre più votata a lanciare sul mercato professionisti competitivi. In Italia sarà bene non creare nuove professioni – conclude Delogu – bensì amplificare le potenzialità ingegneristiche del profilo».
Nei prossimi tre anni la General Assemby della Federation Dentaire Internationale sarà guidata da un esponente apicale dell’Associazione Italiana Odontoiatri. Italiano originario della Baviera, 58 anni, past president AIO (ha guidato l’Associazione nel difficile triennio 2005 – 07) e tuttora addetto ai rapporti internazionali, Gerhard Konrad Seeberger è il nuovo Speaker FDI, organo rappresentativo di oltre un milione di dentisti iscritti a Sindacati e Ordini odontoiatrici di 130 stati membri, il cui obiettivo è sviluppare azioni politiche e di formazione comuni. Seeberger è stato eletto al Congresso FDI di New Delhi al primo scrutinio con il 54% dei voti senza bisogno di ballottaggio nei confronti dei colleghi concorrenti australiano e neozelandese.
Cresciuto professionalmente in Italia e in particolare in Sardegna, dove esercita dividendosi tra gli studi di Cagliari e Ghilarza, Gerhard Seeberger è il primo Speaker FDI non di lingua madre inglese. Ed è il primo Speaker Italiano. La sua vittoria è figlia di un instancabile lavoro in campo internazionale rivolto alla crescita tecnologica, medica e umana dell’Odontoiatria; ma deriva anche da capacità personali (parla cinque lingue), da una tenacia non comune – è stato il primo Consigliere FDI italiano in assoluto ed è nella Fédération da 11 anni – e dallo spessore scientifico delle sue ricerche: ha rivestito il ruolo prestigioso di Liaison Councillor con le Istituzioni politiche internazionali per la scienza ed è stato coinvolto nella revisione della bozza dell’Organizzazione mondiale della Sanità sul consumo di zuccheri semplici.
Lo speaker FDI ha il ruolo di Presidente dell’Assemblea Generale di 300 delegati, quindi – di fronte al Council, l’Esecutivo guidato dalla “Madam President” cinese Tin Chun Wong – è un po’ il portavoce del sentire dell’odontoiatria mondiale e delle necessità dei delegati e dei professionisti da questi ultimi rappresentati. Nella sua candidatura Seeberger ha espresso la volontà di dare un contributo nel fare di FDI un volano di progettualità, semplificare le procedure burocratiche interne, coinvolgere i delegati negli open forum, dare visibilità alle iniziative dei delegati.
Nella stessa giornata nel consiglio FDI è stato eletto un altro italiano, anche lui past president AIO, il Dottor Edoardo Cavallé. Una vittoria italiana dunque ma ancor di più una vittoria AIO.
Il corso è finalizzato ad approfondire tutte le tematiche per un approccio coerente della professione in modo da seguire un modello etico e di qualità che identifichi una figura di odontoiatra moderno capace di affrontare tutte le sfide del futuro, ma soprattutto in grado di dare valore al proprio lavoro per elevare il rapporto fiduciario col paziente.
Gli autori svilupperanno gli argomenti con un sistema interattivo che coinvolgerà i partecipanti ad una attività pratica tramite tecniche di simulazione e discussione di situazioni reali.
L’obiettivo è dare ai partecipanti i protocolli e i mezzi per affrontare al meglio la propria attività lavorativa con prospettive di medio e lungo termine attraverso i modelli possibili che verranno descritti e analizzati criticamente. In sintesi si vuole far acquisire ai partecipanti la piena consapevolezza del significato di essere Odontoiatra nel contesto sociale odierno con tutte le informazioni per poter guardare analiticamente e con occhio moderno al servizio da offrire ai cittadini.
Coordinatore: Pierluigi Delogu
ECM Evento in accreditamento
Pubblichiamo la lettera spedita dal Presidente della Fnomceo Amedeo Bianco al ministro della Salute Beatrice Lorenzin ieri, e per conoscenza ai presidenti d'Ordine provinciali in merito all'obbligo per Medici e Odontoiatri di coprire la responsabilità civile con polizza assicurativa scattato il 15 agosto scorso.
Dalla disamina del Presidente Fnomceo emerge che, anche sulla base del Decreto legge sulla Pubblica Amministrazione appena approvato, l'atteso regolamento che definisce le modalità d'accesso alle polizze per le categorie professionali più a rischio, attraverso un fondo da istituire con contributi dei medici e delle stesse Compagnie Assicurative, risulta indispensabile ad avviare il nuovo regime.
Il regolamento- spiega il Presidente Bianco- non è stato ancora approvato e in sua assenza non possono vigere né l'obbligo per gli iscritti di tutelarsi, a condizioni a volte oggettivamente impossibili, né le sanzioni ordinistiche contemplate all'articolo 54 del Nuovo Codice Deontologico.
Quanto incide l’apnea del sonno (Osas) in situazioni quotidiane come la guida dell’auto o l'attività professionale? Quanto fa rischiare addormentamenti improvvisi? Quanto c’entrano le malocclusioni e quale può essere il ruolo del dentista nel riconoscerla e gestirla, essendo il “medicus” più esperto di tematiche attinenti il cavo orale? Sono i temi al centro del Congresso Nazionale della Società italiana di Odontoiatria nella Medicina del Sonno (SIMSO) presieduta da Marzia Segù, in programma dal 18 al 20 settembre a Vigevano (Pavia) al Centro Congressi Battù. Il 18 in apertura ci sarà un importante incontro tra l'Associazione Italiana Pazienti con Apnee del Sonno (AIPAS) ed Associazioni dei Pazienti per creare un punto d’incontro informativo sulla patologia, da poco inserita tra quelle che richiedono controlli più accurati ai sensi del nuovo codice della strada.
L’incontro è a sua volta uno dei cinque organizzati in giro per l’Italia nella settimana degli “Sleep Days”. La Serata patrocinata dal Comune ospiterà Enrico Brunello, presidente AIPAS, e alla tavola rotonda interverrà Marzia Segù che è anche presidente della Consulta culturale dell’Associazione Italiana Odontoiatri. Quanto al congresso, realizzato in collaborazione con AIO ed AISO, segnaliamo la relazione del 20 di Marc Braem dell’Università di Anversa sulle future sfide nel trattamento delle Osas e la lezione di Giampietro Farronato dell’Università di Milano su Ortognatodonzia e funzione respiratoria nel bambino e nell’adulto.
Prevenzione, strategie di gestione del dolore, importanza di mantenere i denti da latte, ruolo dei genitori: sono i temi della giornata che Associazione Italiana Odontoiatri del Friuli Venezia Giulia organizza sabato 20 settembre sull’odontoiatria infantile a Trieste Sala Congressi Molo IV insieme a Suso (Sindacato unitario specialità Ortognatodonzia), la Società Italiana di Pediatria e gli ordini dei medici dei capoluoghi friulani.
Nella I sessione Vincenza Birardi (Università Trieste) spiega le risorse innate del bambino nel far fronte alle patologie odontoiatriche, mentre Pierangela Sciannamé (Università Pisa) tratta l’anestesia, nella II sessione Maurizio Bossù dell’Università di Roma spiega l’importanza dei denti decidui e Giuliana Decorti (Trieste) le strategie d’uso degli antibiotici. Nel pomeriggio, si parla di uso di farmaci omeopatici con Teresa De Monte (master alla Poone University), di temi pratici in igiene orale con Costanza Frattini (Trieste) e di una patologia poco nota – la Molar Incisior Hypoplasia – con Milena Cadenaro (Trieste).
Nell’ultima sessione pomeridiana Matteo Biasotto (Trieste) relaziona sull’uso del laser in pedodonzia e il vicepresidente AIO Fausto Fiorile (Roma Tor Vergata) tratta di risoluzione dei problemi trasversali in ortodonzia precoce. Il corso (quota iscrizione 60 euro per i soci AIO) è rivolto anche a Igienisti dentali e personale Aso e dà luogo a 5 crediti di formazione continua, per informazioni dott.ssa Isabella Mayer Tel: 040 370456 – Fax: 040 9772116. Per iscrizioni: iscrizioni.go.ts@aiofvg.it e per il sito, www.aiofvg.it
I giovani di Associazione Italiana Odontoiatri aderiscono al Forum nazionale dei Giovani della Sanità, piattaforma di confronto programmatico permanente che unisce associazioni (anche sindacali), gruppi, comitati, consulte e sezioni giovanili di società ed organizzazioni operanti nel settore, al fine di creare convergenze tra tutti i giovani professionisti che hanno a cuore le sorti della Sanità Italiana, in un momento in cui è necessario imprimere una svolta coraggiosa alle politiche sanitarie a sostegno delle giovani generazioni e del Ssn.
Al centro del Forum: programmazione dei fabbisogni, formazione pre/post lauream, accesso al lavoro, valorizzazione di competenze e professionalità, centralità della persona,valore delle medical humanities e della salute globale, sostenibilità e competitività del SSN in una dimensione europea.
Il FNGS parteciperà al dibattito in tema di sanità e salute producendo position statements e proposte tecniche. Obiettivo: far pervenire il proprio contributo al Tavolo Politico Governo – Regioni, istituito dal Patto per la Salute e incaricato di individuare entro una scadenza definita i contenuti di un disegno legge delega volto a:
- disciplinare l'accesso delle giovani professionalità sanitarie nel Ssn;
- valorizzare l’integrazione multidisciplinare;
- ri-disciplinare la formazione di base e specialistica.
Hanno fin qui aderito al Manifesto del Forum Nazionale dei Giovani della Sanità:
- Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM)
- Associazione Italia Odontoiatri (AIO) – Giovani
- Associazione Società Scientifica Interdisciplinare e di Medicina di Famiglia e di Comunità (ASSIMEFAC) Area Giovani
- Comitato Nazionale Aspiranti Specializzandi
- Comitato #MediciSenzaFuturo
- FederSpecializzandi – Confederazione Nazionale delle Associazioni dei medici specializzandi
- Federazione Italiana Medici Medicina Generale (FIMMG) – Sezione Speciale Formazione Lazio
- Movimento GiottoSegretariato Italiano Studenti Medicina (SISM)
- Sindacato dei Medici Italiano (SMI) – Formazione e Prospettive
- Società Nazionale Aggiornamento Medici Medicina Generale (SNAMID) Giovani
Società Italiana Interdisciplinare Cure Primarie (SIICP) – Gruppo Asclepio
Pubblicato il 25 Aprile 2024 in: AIO comunica
Care colleghe e cari colleghi Soci AIO, Festeggiate con noi il 40° anniversario di Associazione Italiana Odontoiatri. In occasione del...
Pubblicato il 24 Aprile 2024 in: AIO comunica
Da una parte norme autorizzative per gli studi dentistici diverse in tutte le regioni; dall’altra cliniche odontoiatriche che spuntano come...