Nel celebrare il risultato ottenuto piazzando la sua lista odontoiatrica a capo delle istanze di tutta la libera professione, la segreteria del presidente Andi Gianfranco Prada non si è negata una "sparata" verso Associazione Italiana Odontoiatri rea di aver tentato un’"insensata alleanza con alcuni sindacati medici minori", senza riuscire a raccogliere le firme sufficienti per presentare la lista. Peccato che quella non sia la verità.

Premessa: solo ragioni di privacy ci impediscono di dimostrare con nomi e cognomi che la lista Professionisti Odontoiatri e Medici# giovani per il futuro# ENPAM presentata con Fisopa, Sigm e Suso aveva ben più delle firme richieste (oltre 500) ma il meccanismo con il quale è stata spedita – e con il quale vengono spediti i bilanci Enpam – non è stato giudicato regolare dall’Ufficio elettorale della Fondazione, presieduta da un past Presidente ANDI,             alla carica di Vicepresidente vicario di ENPAM.    

Andi lo sa ma inventa che siamo tre gatti, tanto le serve per attribuire le “poche firme” all’”insensatezza” della nostra alleanza e per inventarsi una sconfitta politica che non c'è stata.

La strada scelta dalla nostra Associazione – allearsi con medici giovani a rappresentare un’istanza professionale comune- è purtroppo sensata, oggettiva, concreta e guarda al futuro. Giovani medici e giovani dentisti contribuenti sono penalizzati da un meccanismo di calcolo nuovo e da retribuzioni che non cresceranno ai ritmi di una volta, né avranno il potere d’acquisto di padri e fratelli maggiori. Dunque i veri portatori di novità secondo AIO non sono gli Odontoiatri o i Medici, ma i Giovani Odontoiatri e Medici. In un contesto dove i laureati in Odontoiatria hanno superato i Medici-Dentisti le battaglie di campanile le lasciamo al sindacalismo; invece, quando si tratta del futuro personale di Professionisti, cerchiamo alleanze e una comune salvezza.

Ma che cosa spinge Prada e Andi a dare una valutazione del tutto erronea e disattenta di un avversario che nemmeno ha potuto confrontarsi con loro? AIO trova strano che al momento di dettare una dichiarazione programmatica non si abbia di meglio da fare che gettare discredito sulla controparte, cosa che noi non facciamo né faremmo a ruoli invertiti perché riteniamo che la nostra strada sia indovinata e non abbia bisogno di essere avvalorata da vacui confronti. Bisognerebbe piuttosto capire se in Andi siano convinti dei propri contenuti o piuttosto non temano – come i pessimi scrittori – la sindrome del foglio bianco, visto che devono riempire con AIO le righe dei loro comunicati.

AIO non teme nessuno ed è pronta al dialogo con tutti per costruire un futuro nuovo e di grandi traguardi per l’Odontoiatria come dimostrano il successo numerico e culturale del recente Congresso internazionale di Chia.

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