Ugo Consolo, Gregorio Laino, Pier Francesco Nocini: sono i protagonisti prestigiosi della sessione d’apertura del XXVIII Congresso Nazionale di Associazione Italiana Odontoiatri (Riva del Garda 26-28 settembre), il giovedì – primo giorno- interamente dedicata al contributo dell’Università. Si tratta di tre nomi di punta della chirurgia orale, docenti rispettivamente a Modena, Napoli e Verona, che, a un pubblico eterogeneo interessato alla pratica ma anche dedicato, come nel caso del Sindacato, ai temi di attualità sanitaria, lanceranno due messaggi: primo, la chirurgia orale ha contenuti ampi che richiedono una preparazione adeguata. Secondo, i temi che tratta possono essere trasversali a più discipline. Pertanto giovedì 26 settembre al Centro Congressi in Plenaria ci saranno sessioni distinte di chirurgia orale, parodontologia, protesi, oltre che patologia orale e pedodonzia -ma molti temi trattati sono di competenza multidisciplinare. I chirurghi orali partono per primi, aprendo alle 10 la manifestazione. Che, ricordiamo per inciso, è totalmente gratuita per i soci AIO iscritti in modalità Sepa-RID.
A Riva c’è tanta implantologia ma non una sessione specifica… «L’approccio è corretto», dice Ugo Consolo direttore della scuola dell’Università di Modena e coordinatore della sessione. «Per i tanti temi correlati – chirurgia ricostruttiva ossea, chirurgia dei tessuti molli, protesi, flusso nuove tecnologie digitali, ortodonzia, l’implantologia in passato vista come disciplina autonoma oggi nella formazione degli odontoiatri è diventata multidisciplinare. A Riva quindi docenti di discipline diverse tratteranno il tema implantologico evidenziando le indicazioni e i limiti da punti di vista diversi».
Il filo rosso che unisce gli interventi della sessione di chirurgia orale è la mini-invasività … «Il professor Nocini, con il quale ho condiviso professionalmente molti anni a Verona, parlerà di impianti zigomatici per il trattamento protesico di difetti ossei post oncologici e di gravi casi di atrofie del mascellare superiore. L’utilizzo di questi impianti evita ai pazienti complicati interventi di ricostruzioni dei mascellari, ma verrà anche sottolineata l’importanza della selezione del paziente, per limitare le complicanze. Io mi sono riservato gli approcci chirurgici alle lesioni cistiche mascellari di grandi dimensioni. Il trattamento chirurgico presuppone tipicamente l’exeresi e quindi il ricorso ad interventi impegnativi con decorsi postoperatori talvolta complicati. L’utilizzo della tecnica di “marsupializzazione”, che prevede un’apertura nel cavo orale della cavità cistica è sicuramente un approccio mini-invasivo Il professor Laino tratterà il problema “atrofia dei mascellari” dove l’approccio mini-invasivo deve nascere già al momento della pianificazione e esecuzione delle estrazioni dentarie.
Quali sono a suo avviso le frontiere della chirurgia orale? «Oltre alla conoscenza dettagliata dei meccanismi di guarigione ossea il futuro sarà quello di ricercare soluzioni chirurgiche semplici, affidabili limitando se possibile le complicanze. In Italia sono da poco tempo state istituite in molti atenei i nuovi corsi di specializzazione in chirurgia orale, proprio a Modena il 7 e 8 giugno prossimi vi sarà il primo incontro di queste scuole. L’intento è proprio condividere i contenuti didattici, favorire scambi interscuola, verificare e approvare le linee guida terapeutiche».