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Luogo

Sala Adami Ordine Dei Medici Trento
Via Valentina Zambra,16 38121
Trento,
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Organizzatore

AIO TERNTO
Telefono:
+39 3465766126
Email:
aiotrento@gmail.com
Sito web:
trento.aio.it
3 Crediti ECM
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ABSTRACT

L’implantologia zigomatica sfrutta per la stabilità delle fixtures il corpo dell’osso malare. Per emergere nel cavo orale occorrono impianti di lunghezza maggiorata (da 30 a oltre 50 mm) e di diametro e connessioni protesiche adeguate a sostenere il carico masticatorio con inclinazioni molto elevate, che possono raggiungere anche i 50°. Le indicazioni consolidate e definite nel protocollo Nobel (1998) includono i pazienti con estesi deficit ossei mascellari esiti di resezioni post-oncologiche, di traumi, di difetti congeniti non risolti con altra terapia ricostruttiva. Numerosissime pubblicazioni di importanti Autori nella letteratura internazionale propongono altresì da anni l’implantologia zigomatica come una efficace possibilità terapeutica anche nel trattamento delle estreme atrofie mascellari da cause degenerative. Essa si propone come valida alternativa alle ricostruzioni ossee, considerando i costi-benefici degli interventi analizzati e gli elevati fallimenti a distanza degli innesti ossei riportati in letteratura. Queste considerazioni rendono l’impianto zigomatico non un’alternativa estrema alle tecniche ricostruttive tradizionali, ma una risorsa terapeutica di facile applicazione che può molto spesso sfruttare il carico immediato e diminuire di conseguenza i tempi riabilitativi ed i costi complessivi dell’intervento. Dunque ogni paziente con mascellare totalmente edentulo atrofico che desideri una riabilitazione implanto-protesica a carico immediato, senza attendere i tempi tecnici del consolidamento di eventuali innesti ossei, è un candidato al trattamento. Lo sono a maggior ragione i casi di fallimenti di pregresse e ripetute ricostruzioni ossee e le riabilitazioni post-oncologiche dopo emimaxillectomia. Anche se gli innesti ossei rimangono gli interventi da privilegiare nelle atrofie settoriali, gli impianti zigomatici sono stati utilizzati con successo anche nelle atrofie monolaterali. Le controindicazioni generali all’uso degli impianti zigomatici sono le stesse che sconsigliano qualsiasi tipo di implantologia tradizionale: infezioni in corso, malattie sistemiche e neoplastiche non compensate, abuso di fumo, alcool o droghe, malattie psichiatriche gravi, cattive abitudini igieniche, bruxismo. La sinusopatia cronica come per gli innesti intrasinusali deve essere curata con una chirurgia funzionale dei seni paranasali prima o anche in contemporanea all’intervento implantologico. La tecnica chirurgica con cui approcciamo oggi l’implantologia zigomatica è un’evoluzione di quella iniziale utilizzata da Branemark e coll. Lo sviluppo si è basato su constatazioni cliniche ed è sostenuto dall’evoluzione tecnologica dei materiali e dei prodotti utilizzati. Al decorso totalmente intra sinusale dell’impianto con tutte le conseguenze flogistiche che ne potrebbero derivare, si propone una tecnica iuxta-sinusale che coinvolge marginalmente il seno mascellare nel completo rispetto della sua funzione. Risultando la parte buccale della fixture in gran parte extraossea è consigliabile l’uso di impianti lisci al colletto per superare il problema delle mucositi che si possono sviluppare soprattutto nei settori posteriori. L’emergenza degli impianti deve risultare il più possibile al centro della cresta edentula per una migliore gestione protesica. Lo spessore dell’osso residuo determinerà la profondità dell’interessamento del seno, che in alcuni casi può rimanere addirittura estraneo alla preparazione implantare. L’incisione mucosa che si esegue è in cresta alveolare da 16 a 26, con scarichi postero laterali.
E’ possibile utilizzare anche due incisioni separate emimascellari, consigliabili quando si esegue l’intervento senza narcosi profonda. Anche la scheletrizzazione ossea può essere compiuta in contemporanea bilateralmente oppure in due fasi separate. Lo scollamento osseo sottoperiostale è diverso a seconda che si affronti un intervento che prevede solamente l’inserimento dei due zigomatici posteriori, oppure se ci troviamo di fronte la necessità di eseguire la preparazione di 4 siti implantari. Nel primo caso evidenziamo la parete anterolaterale del mascellare fino all’origine dell’arco zigomatico, dove incontriamo le inserzioni del tendine del muscolo massetere, ed evitiamo lo scollamento dei tessuti paranasali medialmente al forame infraorbitario. In caso di doppio zigomatico la scheletrizzazione è più ampia, raggiunge il bordo orbitale inferiore isolando sia medialmente che distalmente il forame infraorbitario ed il rispettivo nervo, la cui emergenza andrà tenuta sotto controllo durante tutta la fase chirurgica. La fuoriuscita orale dell’impianto anteriore si collocherà a livello del canino bilateralmente, sul punto più basso della cresta alveolare mentre l’impianto posteriore deve occupare la zona 5-6. Impianti divergenti verso il cavo orale risulteranno biomeccanicamente più funzionali rispetto a due fixtures parallele, anche se negli zigomi di dimensioni ridotte questa soluzione non è sempre ottenibile. La procedura chirurgica prevede una o due corticotomie di minima della parete antero-laterale del seno mascellare, eseguite con fresa diamantata a palla del diametro di circa 4 mm (punti di marcatura) rispettando la membrana sottostante. La più posteriore si colloca al di sotto del processo zigomatico sulla cresta ossea di passaggio verso la faccia posteriore tuberositaria. La seconda viene effettuata più anteriormente, sfruttando al massimo le dimensioni dello zigomo in zona di rispetto del nervo infraorbitario. I fori saranno raccordati con le sedi delle emergenze intraorali degli impianti precedentemente individuate. Per il completamento della scanalatura di raccordo con i fori eseguiti vengono utilizzate frese diamantate cilindriche con grana differenziata (grossa, media, fine) a punta atraumatica non lavorante, dello stesso diametro degli impianti (4.2 mm) progettate per il rispetto e il delicato scollamento mediale della membrana sinusale. La profondità del solco in direzione alveolo palatina renderà l’impianto più o meno inclinato. Il tragitto implantare sarà completato in modo da evitare il pavimento orbitario e l’emergenza del nervo infraorbitario. La prima foratura deve attraversare completamente lo zigomo per sfruttare totalmente lo spessore dell’osso e fuoriuscire dalla corticale esterna distalmente. La manovra può essere effettuata a cielo coperto, percependo la punta della fresa sotto il dito posto sulla guancia infero lateralmente all’orbita, oppure può essere visiva se si è completamente scheletrizzato il corpo del malare, (manovra più facile in narcosi). La punta della fresa è costruita in modo da non provocare lesioni ai tessuti molli che ricoprono lo zigomo. La sede implantare viene perfezionata con passaggi successivi ed in relazione alla consistenza dell’osso. Il collo dell’impianto deve coincidere il più possibile con la linea della cresta o sporgere leggermente da essa. La presenza di una premaxilla idonea all’implantologia permette di praticare una soluzione ibrida con impianti tradizionali affiancati da impianti zigomatici. Trattandosi di interventi che coinvolgono sedi anatomiche limitrofe a strutture particolarmente delicate (fossa pterigo-mascellare, fossa
infratemporale e orbita), devono essere praticati da operatori esperti supportati da prodotti tecnologicamente adeguati.

PROGRAMMA

ORE 20 ACCREDITO

ORE 20,30 INIZIO LAVORI

ORE 22,30 ECM E DISCUSSIONE

DOTTOR GRECCHI FRANCESCO

Laureato in Medicina e Chirurgia, specializzato in Chirurgia Generale e Chirurgia Maxillo Facciale all’Università di Milano. Assistente Chirurgo dal 1984. Dirigente di I° livello presso la divisione di Chirurgia Maxillo Facciale dell’Ospedale Niguarda di Milano dal 1995. Aggregato di Chirurgia Maxillo Facciale presso la divisione di Chirurgia Plastica della Clinica S.Pio X di Milano dal 1999. Responsabile dell’U.O. di Chirurgia Maxillo Facciale dell’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano dal 2000. Coautore di 101 pubblicazioni su riviste nazionali ed internazionali

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