Il 2017 si conclude con l’approvazione di due leggi che danno all’Odontoiatria riconoscimenti attesi ma anche responsabilità nuove.

• La “legge Lorenzin” approvata ieri riforma gli ordini delle professioni sanitarie ma soprattutto inserisce pene molto aspre per chi esercita abusivamente una professione sanitaria: Il comma 1 dell’articolo 12 sostituisce l'articolo 348 del codice penale, e aumenta le sanzioni per gli abusivi dall’attuale “milione di lire”, prevedendo la reclusione fino a 3 anni e la multa da 10 mila a 50 mila euro. La reclusione sale fino a 5 anni con multa fino a 75 mila euro per il professionista prestanome, che rischia anche l’interdizione da 1 a 3 anni dall’attività.

• La legge sulle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento votata pochi giorni fa invece prevede per i trattamenti sanitari il consenso informato della persona assistita documentato in forma scritta o con videoregistrazioni e si potrebbe intuire che tutte le prestazioni mediche e odontoiatriche abbiano bisogno di una formalizzazione del “sì” del paziente.

«La legge di riforma delle professioni sanitarie finalmente introduce una vera deterrenza», commenta il Presidente di Associazione Italiana Odontoiatri Fausto Fiorile. «In passato non si era compreso a mio avviso quanto pericoloso fosse l’esercizio abusivo di una professione sanitaria, come nel caso dell’Odontoiatria tradizionalmente diffusa e tollerata. Altrettanto giusto introdurre pene più aspre, non solo per chi commette il reato, ma anche per i professionisti che prestano il loro nome e che coprono o mascherano l’esercizio abusivo. Fra questi tali professionisti può rientrare il singolo odontoiatra titolare di studio ma anche l’odontoiatra direttore sanitario di una struttura complessa e/o con ruoli gestionali meno facilmente individuabili».

«Oltre a questo aspetto, motivo di grande soddisfazione per tutti noi –continua Fiorile– AIO era intervenuta nei mesi scorsi per chiedere che all’articolo 5 comma 2 del disegno di legge, l’obbligo di iscrizione all’albo per chi eserciti un’attività sanitaria, in qualunque forma giuridica svolta, fosse esplicitato ancor meglio con riferimento alle varie forme societarie. Nonostante la nostra richiesta non sia stata recepita, quel passaggio della legge è comunque già sufficientemente chiaro a nostro avviso. Tutti gli esercenti l’Odontoiatria, che si tratti di singoli medici o di realtà giuridiche più complesse, devono essere iscritti all’Ordine di riferimento».

Quanto al consenso informato scritto, «solo l’eventuale giurisprudenza chiarirà se tutti i trattamenti inclusi quelli odontoiatrici comportino l’obbligo», afferma Fiorile. «Da tempo però AIO sottolinea l’importanza di ottenere un consenso informato adeguato, prima di procedere con le attività cliniche. L’informativa è alla base del rapporto di fiducia tra medico e assistito. In ogni caso, AIO Protezione, l’Associazione nata circa 2 anni fa in seno ad Associazione Italiana Odontoiatri per supportare il Socio nelle delicate questioni relative alla responsabilità professionale, sta predisponendo per gli iscritti dei modelli di raccolta del consenso scritto semplici, completi, a misura di Odontoiatra, aggiornati rispetto alla mutata giurisprudenza e calibrati per tipologia di prestazione.  I modelli, che rappresentano una novità assoluta nel “quotidiano” del Professionista italiano, saranno disponibili dai primi mesi del 2018. AIO, che continua a collaborare per la Polizza Rc professionale con la compagnia Reale Mutua, metterà inoltre a disposizione dei propri iscritti un servizio di consulenza per le problematiche legate al consenso. Perché noi, quando il vento soffia contro, ci siamo sempre».

 

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