1° luglio, stop a stipendi in contanti
di Umberto Terzuolo*
E’ una newsletter urgente che mi accingo a scrivere, da commercialista, nell’imminenza dell’ingresso di una normativa che interessa molti Odontoiatri. Una novità che “non si può non sapere”. Dal 1° luglio come previsto dalla legge di bilancio 2018 –che ha dato 180 giorni di tempo per adeguarsi – entra in vigore l’obbligo di pagare dipendenti e collaboratori non più in contanti ma con mezzi di pagamento “tracciabili”. La normativa vale per imprese e professionisti nei rapporti verso i subordinati, ma non sembra riguardare i collaboratori che fanno fattura. L’articolo della Finanziaria fa infatti esplicito riferimento all’articolo 2094 del Codice Civile che si riferisce al lavoro subordinato; in aggiunta, la legge di bilancio cita esplicitamente i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa. E cita i rapporti di lavoro instaurati dalle cooperative con i propri soci, in qualsiasi forma. Queste tre importanti categorie devono essere pagate con mezzi tracciabili. Le altre, è da vedersi.
Quali sono gli strumenti di pagamento tracciabili, che cioè consentono al Fisco di vedere in tempo reale le entrate dei lavoratori e le uscite dei professionisti in chiave anti-evasione? La norma elenca:
• i bonifici del datore di lavoro sul conto corrente del lavoratore;
• strumenti di pagamento elettronici non ulteriormente identificati tra i quali vanno senz’altro ricompresi il POS e la carta di credito;
• il pagamento in contanti presso sportelli della banca o delle Poste dove il datore di lavoro ha aperto un conto corrente di tesoreria con mandato di pagamento al lavoratore (strumento non così utilizzato);
• gli assegni intestati e consegnati direttamente al lavoratore.
Sono esclusi dunque i contanti, il cui utilizzo in luogo del mezzo tracciabile per le categorie anzidette è punito con sanzione che può andare dai 1000 ai 5000 euro. Forse ancor più di tale sanzione, irrogabile dall’Amministrazione Finanziaria – che si muove d’ufficio quindi con una cadenza abbastanza imprevedibile (com’è avvenuto per il controllo dei pagamenti oltre i 3 mila euro, anche questi obbligatoriamente resi tracciabili dal Legislatore) – deve spaventare il comma 912 dell’art. 1 della stessa Finanziaria secondo cui non ha più valore come mezzo di prova dell’avvenuto pagamento della retribuzione l’apposizione della firma sulla busta paga da parte del lavoratore dipendente . In altre parole il lavoratore pagato in contanti potrebbe ben dire di non essere stato mai pagato e trovare supporto nel giudice anche in presenza di una busta paga firmata, poiché questa prassi dal 1° luglio va considerata inefficace. Una prospettiva che potrebbe causare contenziosi e danni molto gravi ai datori di lavoro inadempienti.
Il limite di questa norma? Dal tenore letterale sembrerebbero esclusi i pagamenti ai collaboratori a partita Iva e le collaborazioni occasionali, ma in mancanza di un esplicito richiamo non guasterebbe un chiarimento anche solo dell’Agenzia delle Entrate.
Il Diario questa settimana finisce qui, ma le newsletter non sono finite. Il commercialista non va in vacanza, non solo perché è tempo di Dichiarazioni dei Redditi & co, ma perché a brevissimo ci accingiamo a scrivere una nota su una problematica ancora più complessa: la rivoluzione che da gennaio 2019 comporterà l’emissione anche ai pazienti di fatture solo più in formato elettronico. Sempre in nome della “tracciabilità”.
* Studio Commercialisti Terzuolo Brunero & Associati – Torino, Milano
Gli emolumenti degli amministratori di società tra professionisti (e odontoiatriche) in cui si eserciti l’attività odontoiatrica vanno assoggettati all’Enpam e non ad altri enti.
Si versa in quota B entro il 31 ottobre 2018, in due o cinque rate, il 16,50% del reddito (per l’anno reddituale 2017), considerando gli emolumenti alla stregua dell’attività libero professionale. A far chiarezza sul rapporto tra un odontoiatra e la sua società arriva una circolare della Fondazione, cui ha dato impulso Associazione Italiana Odontoiatri con i suoi rilievi sulle asperità normative in materia. La circolare ricorda come il regolamento del Fondo generale consideri imponibili presso la quota B “i redditi percepiti per incarichi di amministratore di società o enti la cui attività sia oggettivamente connessa alle mansioni tipiche della professione medica e odontoiatrica”
«La normativa presume che l’incarico sia stato conferito al professionista in quanto conosce a fondo l’attività esercitata», spiega il vicepresidente vicario Enpam Giampiero Malagnino. E aggiunge: «La posizione in merito alle STP è in linea di continuità con quanto abbiamo sempre affermato: ogni qualvolta l’incarico, anche di amministratore di società, viene attribuito in virtù della competenza professionale medica od odontoiatrica, i contributi devono essere versati all’Enpam e non alla Gestione separata dell’Inps. Quest’ultima gestione pubblica infatti è stata istituita solo per coloro che non erano dotati di altra copertura previdenziale». La contribuzione obbligatoria in quota B segue le normali regole, con il massimale fino a € 101.427,00, mentre sopra tale cifra di reddito si paga l’1%, di cui lo 0,50% pensionabile e l’altro in solidarietà. Permangono le agevolazioni tra cui l’aliquota all’8,25% per i pensionati del Fondo Generale Enpam.
Per il presidente AIO Fausto Fiorile serviva un chiarimento a stretto giro in campo contributivo: «Da qualche mese l’Associazione lavora in stretta collaborazione con Enpam e con il suo vicepresidente per chiarire una situazione di sempre maggiore interesse, dovuta alla crescente diffusione in forma di Srl delle Società tra professionisti-STP, tipologia societaria prevista dalla legge 183/2011 che l’ordinamento considera a nostro avviso elettiva per chi eserciti una professione protetta e, aggiungo, abbia a che fare con la salute».
«E’ un chiarimento importante che contiene una buona notizia», spiega il commercialista Alessandro Terzuolo dello studio Terzuolo Brunero Associati di Torino e Milano (nella foto). «Fin qui non vi era certezza se, in caso di incarichi di amministratori con attività connessa all’odontoiatria, si dovesse versare ad Enpam o all’Inps. Enpam chiarisce in modo credo migliorativo sia perché l’aliquota del 16,50% è inferiore all’aliquota della gestione separata Inps (25,72% totale), sia soprattutto perché ora l’amministratore di una STP medico-odontoiatrica o società odontoiatrica potrà percepire il proprio compenso assoggettandolo alla propria cassa di previdenza “naturale” in piena continuità con la gestione precedente (Partita IVA individuale o Studio Associato con versamenti all’Enpam magari di tanti anni di attività)».
Informazioni e contatti, Ufficio Stampa AIO – Mauro Miserendino – cell 3292223136
di Angelo Raffaele Sodano*
Non ci siamo. La politica boccia ancora una volta una misura di equità per gli odontoiatri contribuenti in quota B. Agli sforzi della Fondazione Enpam per ampliare le tutele per l’invalidità temporanea, i ministeri vigilanti hanno detto no. Associazione Italiana Odontoiatri, da sempre in prima linea sul problema, si mobilita. Cos’è successo esattamente?
Per la nostra categoria, in caso di malattia o infortunio con conseguenze prolungate hanno un ruolo chiave nell’alleviare i problemi una pensione di invalidità permanente e una di invalidità temporanea. Per la prima, accertata dalla commissione medica dell’Ordine d’iscrizione, è riconosciuto un assegno anticipato fino a 10 anni prima del momento in cui si può andare in pensione per vecchiaia. Se invece si pensa di tornare in pista, per l’invalidità temporanea c’è un sussidio di euro 2.100 mensili indicizzati. Chi va incontro a un intervento pesante e una lunga riabilitazione può fare domanda anticipata fino a 90 giorni prima, altrimenti dopo un sinistro si può subito far domanda.
Rispetto ad altre categorie ci sono alcuni svantaggi. Per medici di famiglia e specialisti sono previsti soli 30 giorni di franchigia mentre il sussidio per i liberi professionisti è erogato dal 61° giorno. Ma soprattutto, per i professionisti della quota B il sussidio è erogato solo se il reddito del nucleo familiare non supera 6 volte l’importo del trattamento minimo Inps, pari a 39mila euro annui per una famiglia mononucleare o 46mila per una famiglia di due persone, mentre per i colleghi dei Fondi Speciali l’indennità è agganciata al reddito. A nostro avviso, si dovrebbe tutelare anche, e sono la maggioranza, liberi professionisti con redditi superiori i quali, in caso di malattia o infortuni nemmeno tanto lunghi, possono avere seri problemi economici.
Le risorse ci potrebbero essere: il fondo quota B negli anni ha accumulato un tesoretto destinato alle prestazioni assistenziali. Lo scorso 19 maggio il CdA Enpm ha approvato nuove regole che trasformano l’attuale sussidio in una vera misura previdenziale legata ai contributi versati, prevedendo l’erogazione dell’80% del reddito dichiarato in quota B e la copertura dal 31° giorno di invalidità, fino a un tetto massimo di euro 4958,72 al mese.
Apprendiamo che i Ministeri di Lavoro ed Economia hanno negato questo “upgrade” a Enpam, come avvenne già tre anni fa. Stavolta, come testimonia la nota allegata, firmata dal Presidente Fausto Fiorile insieme al consultore di quota B Giulio Del Mastro, AIO è pronta a sostenere ulteriori passi Enpam per porre il problema di non pochi colleghi svantaggiati, risolvibile con risorse interne alle Professioni medica e Odontoiatrica, all’attenzione degli iscritti, del mondo politico e della collettività.
*Presidente Consulta Quota B Enpam scorsa legislatura
Preg.ma/o Collega,
con grandissimo piacere Ti invito al VII Congresso Regionale AIO Sicilia.
L’Odontoiatria è in grande fermento sia per quanto riguarda la conoscenza dei meccanismi biologici e fisiologici del cavo orale e di tutto l’apparato masticatorio, sia per quanto riguarda l’evoluzione tecnologica che ci mette a disposizione nuovi strumenti e nuove procedure.
L’evento vuole essere un momento di incontro con gli Odontoiatri siciliani e non solo, per fare il punto sullo stato dell’arte nelle varie discipline di interesse generale e/o specialistiche.
Parteciperanno alle due giornate, alcuni tra i più accreditati Relatori in campo nazionale ed internazionale.
L’evento prevedrà inoltre una sessione dedicata agli Igienisti Dentali ed un Simposio delle Scuole Ortodontiche degli Atenei Siciliani.
La presenza degli studenti AISO delle tre Università siciliane, ai quali sarà dedicato un concorso per il miglior poster su un argomento di odontoiatria, completerà infine la rappresentanza di tutta la componente odontoiatrica.
Lo svolgimento del Congresso è previsto presso l’Hotel Villa Diodoro, nella splendida cornice di Taormina, meta turistica internazionale e di vacanze, abbinando cultura e relax per chi volesse trascorrere un weekend nella Sicilia orientale con le sue bellezze barocche e paesaggistiche uniche.
Sono certo di poter contare sul Tuo interesse e sulla Tua partecipazione, in un’ottica di condivisione e scambio sulle novità e sulle conferme che il congresso ci metterà a disposizione.
Una nutrita mostra merceologica ci accompagnerà lungo il percorso delle due giornate congressuali.
Ti aspetto a Taormina.
Dott. Gaetano Iannello
Presidente Regionale AIO Sicilia
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Pregiatissima Dr.ssa
Onorevole Giulia Grillo – Ministro della Salute
Torino, 6 giugno 2018
Gentilissima Onorevole Grillo,
con grande piacere a nome mio personale e dellʼAssociazione Italiana Odontoiatri, forza sindacale e associativa rappresentativa della professione odontoiatrica, porgo le più sentite congratulazioni per la Sua nomina a Ministro della Salute del neonato Esecutivo Nazionale sul quale tutto il Paese ripone grandi aspettative.
Tanti i temi che stanno a cuore alla nostra Associazione e sui quali gradiremmo poter avere con Lei e con il suo Staff un confronto. L’obiettivo è quello di poter contribuire a migliorare il livello di Salute orale, ma soprattutto di Salute generaledella Persona attraverso due direttrici di intervento principali che da tempo riteniamo fondamentali; miglioramentodell’Assistenza odontoiatricacon interventi per facilitare l’Accessibilità alle cure dei cittadini, ma soprattutto un Programma di Prevenzionedelle più comuni Patologie del Cavo orale (Carie e Malattia delle gengive) che mai in Italia, al di là della tanta “carta scritta”, è stato portato avanti con determinazione e lungimiranza da parte del Decisore politico.
Oggi le correlazioni che esistono tra la salute del cavo orale e la salute generale dell’individuo sono sempre più evidenti e dimostrate da studi scientifici in materia.
Lo Stato di Salute della bocca è infatti un indicatore che il bravo odontoiatra sa interpretare, guidando il paziente verso stili di vita corretti e quando è il caso, indirizzandolo da uno collega specialista. Cattiva alimentazione, fumo, abuso di alcol e scarsa igiene orale sono solo alcuni dei fattori di rischio che accomunano le malattie del cavo orale alle principali categorie di malattie croniche. Se a questo uniamo il fatto che quasi il 10% della spesa sanitaria in Italia è destinata proprio alle cure del cavo orale, è evidente la necessità di alzare il livello di attenzione di tutti sull’importanza della Prevenzione.
Un grande piano di promozione della Salute orale della popolazione a cui partecipino tutti gli Attori che devono obbligatoriamente lavorare insieme; Parte politica, Mondo dell’Istruzione, Ordine professionale a Associazioni di categoria, Odontoiatria Pubblica, Odontoiatria Privata, Cittadini.
Siamo disponibili a lavorare per questi Obiettivi in cui crediamo da sempre, con passione e determinazione. Sappia che può contare su di noi.
Auguri di buon lavoro, dunque, e a presto!
Il Presidente
Fausto Fiorile
Associazione Italiana Odontoiatri in azione! Parte da questa settimana una rassegna delle questioni di attualità dove la nostra Associazione è impegnata come sindacato, provider di formazione, vettore di cultura, baluardo della professione rivolto anche alla tutela del paziente. I membri dell’Esecutivo Nazionale settimanalmente, a turno, spiegheranno qual è l’argomento più scottante del momento. Sarà un’occasione per informare nel dettaglio sui “fronti” dove siamo impegnati, nazionali e anche internazionali. Iniziamo doverosamente dalla protezione dei dati personali, un adempimento che non dobbiamo dimenticare né prendere alla leggera. E di cui si occupa il segretario nazionale Gaetano Memeo, che qui relaziona.
Gaetano Memeo*
Ci siamo. Il regolamento dell’Unione Europea sulla protezione dei dati personali (General Data Protection Regulation) dal 25 maggio scorso è in vigore e vale anche per noi odontoiatri. Ma il decreto che lo accorda con le norme italiane è slittato al 21 agosto, termine ultimo per adottarlo: le commissioni bicamerali del parlamento dicono di aver ricevuto il testo tardi, il 10 maggio. Ma già dal 25 scorso la normativa ha forza di legge, riguarda tutti noi, e AIO si è attivata per capire quali adempimenti siano urgenti e quali da elaborare con calma. Occhio: il decreto attuativo potrebbe arrivare prima del 21 agosto e, con l’estate di mezzo, è meglio muoversi ora. Che fare?
• L’informativa. Non tutti i dati sensibili che gestiamo sono sanitari, ma i dati sulla salute dei nostri pazienti sono tutti sensibili. E dobbiamo proteggerli con un trattamento sicuro, a prova di incursione di pirata informatico. Il regolamento ci chiede di aver fatto già per il 25 maggio, tre cose. Intanto, adeguare le informative sul trattamento dei dati personali dei nostri pazienti e avvertirli. Qui il link per scaricarle. E’ importante in caso di controversia dimostrare di aver avvisato il paziente su quali suoi dati si utilizzano, per quali motivi e dove vanno a finire.
• Registro trattamenti e DPIA. Altri due adempimenti: la valutazione d’impatto dei trattamenti (Data Protection Impact Assessment-DPIA), con cui verifichiamo se stiamo trattando i dati giusti (o non ne stiamo trattando troppi), e il Registro dei Trattamenti, con cui esplicitiamo “chi tratta cosa” nel nostro studio e quali accorgimenti usiamo per mettere in sicurezza i dati dei pazienti. Da AIO ho avuto mandato di approfondire la materia.
• I consulenti AIO. I controlli del Garante sono teoricamente possibili da oggi, in realtà per stare tranquilli basta muoversi ora. AIO ha attivato una consulenza gratuita per i soci. Chiamando il numero verde 800.406800 gratuito da fisso e due numeri di cellulare +393296920939 e +393203715837 con chiamata da telefonino o invio sms, si verrà messi in contatto con strutture di esperti del tema alle quali ci affidiamo noi stessi, tenendo conto che molte realtà locali hanno e condividono con noi validi riferimenti. Saranno offerte informazioni calibrate ed equilibrate: è materia delicata, dove si rischia o di sottostimare i problemi o di sovrastimarli.
• Il Data Protection Officer. E’ una questione aperta. Secondo il Regolamento deve dotarsene chi tratta dati su larga scala, dagli esempi fatti dagli stessi organi dell’Unione Europea non sembra sia il caso dell’Odontoiatra a meno non abbia una grossa struttura. E anche lì, la situazione andrebbe vagliata caso per caso. Il Garante raccomanda caldamente il DPO, comunque. La Commissione nazionale Albo Odontoiatri lo incontra a breve. Noi vorremmo si chiarisca quando è obbligatorio, quando è raccomandato e sotto quale limite, regolamento alla mano, non sia né obbligatorio né raccomandato. Fino a una pronuncia certa dell’Authority crediamo sia bene attendere.
• E’ solo un punto di partenza. Aggiorneremo su tutte le novità. Intanto segnalo che per i soci è disponibile una formazione personalizzata con corsi ECM e FAD, ancora una volta il riferimento per fruirne, noi e i nostri collaboratori, sono i professionisti sui quali ci appoggiamo
* Segretario Sindacale Nazionale AIO
Associazione Italiana Odontoiatri in azione! Parte da questa settimana una rassegna delle questioni di attualità dove la nostra Associazione è impegnata come sindacato, provider di formazione, vettore di cultura, baluardo della professione rivolto anche alla tutela del paziente. I membri dell’Esecutivo Nazionale settimanalmente, a turno, spiegheranno qual è l’argomento più scottante del momento. Sarà un’occasione per informare nel dettaglio sui “fronti” dove siamo impegnati, nazionali e anche internazionali. Iniziamo doverosamente dalla protezione dei dati personali, un adempimento che non dobbiamo dimenticare né prendere alla leggera. E di cui si occupa il segretario nazionale Gaetano Memeo, che qui relaziona.
Gaetano Memeo*
Ci siamo. Il regolamento dell’Unione Europea sulla protezione dei dati personali (General Data Protection Regulation) dal 25 maggio scorso è in vigore e vale anche per noi odontoiatri. Ma il decreto che lo accorda con le norme italiane è slittato al 21 agosto, termine ultimo per adottarlo: le commissioni bicamerali del parlamento dicono di aver ricevuto il testo tardi, il 10 maggio. Ma già dal 25 scorso la normativa ha forza di legge, riguarda tutti noi, e AIO si è attivata per capire quali adempimenti siano urgenti e quali da elaborare con calma. Occhio: il decreto attuativo potrebbe arrivare prima del 21 agosto e, con l’estate di mezzo, è meglio muoversi ora. Che fare?
• L’informativa. Non tutti i dati sensibili che gestiamo sono sanitari, ma i dati sulla salute dei nostri pazienti sono tutti sensibili. E dobbiamo proteggerli con un trattamento sicuro, a prova di incursione di pirata informatico. Il regolamento ci chiede di aver fatto già per il 25 maggio, tre cose. Intanto, adeguare le informative sul trattamento dei dati personali dei nostri pazienti e avvertirli. Qui il link per scaricarle. E’ importante in caso di controversia dimostrare di aver avvisato il paziente su quali suoi dati si utilizzano, per quali motivi e dove vanno a finire.
• Registro trattamenti e DPIA. Altri due adempimenti: la valutazione d’impatto dei trattamenti (Data Protection Impact Assessment-DPIA), con cui verifichiamo se stiamo trattando i dati giusti (o non ne stiamo trattando troppi), e il Registro dei Trattamenti, con cui esplicitiamo “chi tratta cosa” nel nostro studio e quali accorgimenti usiamo per mettere in sicurezza i dati dei pazienti. Da AIO ho avuto mandato di approfondire la materia.
• I consulenti AIO. I controlli del Garante sono teoricamente possibili da oggi, in realtà per stare tranquilli basta muoversi ora. AIO ha attivato una consulenza gratuita per i soci. Chiamando il numero verde 800.406800 gratuito da fisso e due numeri di cellulare +393296920939 e +393203715837 con chiamata da telefonino o invio sms, si verrà messi in contatto con strutture di esperti del tema alle quali ci affidiamo noi stessi, tenendo conto che molte realtà locali hanno e condividono con noi validi riferimenti. Saranno offerte informazioni calibrate ed equilibrate: è materia delicata, dove si rischia o di sottostimare i problemi o di sovrastimarli.
• Il Data Protection Officer. E’ una questione aperta. Secondo il Regolamento deve dotarsene chi tratta dati su larga scala, dagli esempi fatti dagli stessi organi dell’Unione Europea non sembra sia il caso dell’Odontoiatra a meno non abbia una grossa struttura. E anche lì, la situazione andrebbe vagliata caso per caso. Il Garante raccomanda caldamente il DPO, comunque. La Commissione nazionale Albo Odontoiatri lo incontra a breve. Noi vorremmo si chiarisca quando è obbligatorio, quando è raccomandato e sotto quale limite, regolamento alla mano, non sia né obbligatorio né raccomandato. Fino a una pronuncia certa dell’Authority crediamo sia bene attendere.
• E’ solo un punto di partenza. Aggiorneremo su tutte le novità. Intanto segnalo che per i soci è disponibile una formazione personalizzata con corsi ECM e FAD, ancora una volta il riferimento per fruirne, noi e i nostri collaboratori, sono i professionisti sui quali ci appoggiamo
* Segretario Sindacale Nazionale AIO
La ratio dell’attuale disciplina italiana sulla privacy non è pienamente sovrapponibile a quella europea: da noi il Garante si è fatto espressione di una forte tutela dei diritti del singolo, garantiti “a prescindere” e per molti aspetti sottratti alla disponibilità dell’interessato, sia pur nel suo interesse. Invece, la normativa europea, che pure si propone «la protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati di carattere personale», si basa su un principio che il regolamento entrato in vigore il 25 maggio definisce “accountability”. In buona sostanza: ognuno è il padrone dei propri dati e, in definitiva, può disporne come vuole. Si confrontano, insomma, due approcci differenti. Ne ha parlato ad Expodental l'avvocato Maria Maddalena Giungato consulente AIO. E il suo intervento è pubblicato in questi giorni sulla rivista Dental Tribune.
Altissimo turnover di odontoiatri spesso pagati poco e a percentuale, manager che affianca il professionista nella prima visita e durante la presentazione del piano di trattamento, centri che passano di mano in mano nel giro di pochi mesi: nell’Italia dove solo un cittadino su dieci per le cure odontoiatriche è coperto dal servizio sanitario nazionale, negli ultimi anni complice la crisi hanno attecchito i centri low cost portandosi dietro un approccio alla professione nuovo, denso di incognite e insidie. Ne parla al Corriere della Sera sul supplemento Nuvola Lavoro il presidente AIO Fausto Fiorile, intervistato da Sabrina Spina. Buona lettura!
Oggi, 25 maggio 2018, entrerà ufficialmente in vigore il tanto declamato Regolamento Europeo sulla Privacy. Negli ultimi mesi si sono rincorse molte voci e molte teorie in merito a come questo Regolamento dovesse essere applicato in Italia. AIO, come sempre, ha deciso di avere un atteggiamento cauto per evitare di creare falsi allarmismi e al tempo stesso di fornire notizie fuorvianti. Eravamo tutti in attesa del pronunciamento del Garante che potesse far chiarezza; chiarimento che non è arrivato, visto che lo stesso Garante ha chiesto delle modifiche al testo di attuazione.
Nel ricordare che AIO ha messo a disposizione dei propri soci, già da qualche settimana, un servizio di consulenza gratuita sulla applicazione della nuova normativa.
• Anche se come anticipato non ci sono ancora stati pronunciamenti chiari in merito, ciò che sta emergendo, è che sia necessario iniziare un Processo di adeguamento alla normativa europea che non potrà chiaramente essere portato a termine nell’immediato, ma che è necessario poter dimostrare di aver intrapreso. Entrando nel merito dell’adeguamento, AIO, grazie al suo pool di esperti, ha messo a punto come prima cosa i Moduli di Informativa (vedi link per poterli scaricare) che dovranno essere controfirmati da parte dei Pazienti, dei Dipendenti e dei Fornitori.
• Per continuare in questa prima fase il processo di adeguamento è fondamentale la Formazione. Formazione che potrà essere effettuata attraverso diverse modalità che già le sedi locali hanno attivato, ferma restando l’opportunità di effettuare una formazione quanto più individualizzata e calata nella specifica realtà di ogni Studio. Crediamo che quest’ultimo tassello sia fondamentale anche perché siamo fermamente convinti che per poter affrontare tutte le incombenze burocratiche che lo Stato e l’Europa ci impongono ogni giorno di più, sia fondamentale partire dalla conoscenza e consapevolezza del problema di fondo.
• Un altro elemento che pare emergere, sempre in attesa del riscontro del Garante, è la mancata necessità di nominare il DPO (Data Protection Officier) come invece era emerso inizialmente.
Infine, stando al resoconto delle due Commissioni speciali per gli atti urgenti di Camera e Senato riunitesi due giorni fa, i relatori hanno fatto emergere che i tempi per poter provvedere all’armonizzazione della nuova disciplina regolamentare in materia di privacy sono troppo stretti, poiché il Governo ha trasmesso lo schema di decreto legislativo alle Camere solo il 10 maggio. Per tanto “il nuovo termine per l’esercizio della delega è individuato nel 21 agosto 2018”. Nell’ambito della stessa relazione, però, emerge che il termine potrebbe anche essere anticipato.
Il consiglio, per tanto, è quello di iniziare sin da subito il processo di adeguamento al nuovo Regolamento in materia di privacy così come sopraindicato.
Per usufruire dei benefici dei soci, iscriviti ad AIO.
Visita il sito www.aio.it
oppure informati presso la Segeretria, contattando il numero 0114343824
Dott. Gaetano Memeo
Il Segretario sindacale Nazionale
Il documento di valutazione del rischio è un faldone indispensabile in uno studio ad alto impatto tecnologico come quello Odontoiatrico. Dai videoterminali al pericolo biologico, dagli inquinanti ai potenziali agenti di infortuni del dipendente: sul portale di Italian Dental Journal, sulla rivista e sul sito DentalAcademy.it il responsabile AIO per la sicurezza Pierluigi Martini compie un excursus sul DVR e sul calcolo del rischio che su un quadrato ideale è dato dal prodotto tra livelli di probabilità di un evento e di gravità del suo impatto. Un articolo semplice da leggere e assolutamente consigliato in questi tempi di adempimenti complessi, vedasi regolamento Ue sulla privacy, ma non insormontabili.
Dopo le richieste della CAO nazionale al Governo che verrà, ecco quelle dichiarate dal presidente AIO, Fausto Fiorile a Odontoiatria 33.
Da tempo AIO auspica un lavoro in sinergia tra tutti gli attori che costituiscono la Filiera del dentale, per raggiungere l’obiettivo più importante in assoluto; migliorare la qualità delle cure rivolte ai nostri pazienti e promuovere una cultura della prevenzione nella popolazione.
Grande ed importante obiettivo etico che si raggiunge risolvendo prima i molti problemi che affliggono la professione, che deve essere considerata e valorizzata nella sua importanza sociale. Oggi più che mai, dobbiamo ricordarci che per raggiungere importanti obiettivi è necessario lavorare insieme.
Devono lavorare insieme, ciascuna Realtà con la propria storia, identità e ruolo, le Associazioni sindacali in primis, l’Istituzione ordinistica (CAO Nazionale), le Società scientifiche, l’Università, le Associazioni degli Igienisti dentali, delle Assistenti e degli Odontotecnici, le Rappresentanze istituzionali dell’Industria e del Commercio nel comparto dentale. Non solo, gli Odontoiatri, che come tutti i Medici hanno scelto un’attività impegnativa ed unica per moltissimi aspetti, hanno una responsabilità ancor più grande. Non perdere l’amore per la professione che, non dimentichiamolo, è l’ingrediente fondamentale per svolgere con competenza e passione il nostro ruolo di medici al servizio della comunità.
Questi i punti fondamentali e più urgenti che chiediamo vengano messi in agenda dal prossimo Governo:
Professione e salute pubblica – attenzione ai bisogni dei pazienti
1.Autonomia gestionale, economica e politica degli Odontoiatri. Parlando di decreti attuativi del DDL Lorenzin, vanno definite in modo chiaro regole per una Autonomia gestionale, economica e politica vera della componente odontoiatrica all’interno dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri.
2. Campagna di comunicazione rivolta a tutta la popolazione. E’ indispensabile programmare una campagna educativa del cittadino circa il ruolo e la funzione dell’Odontoiatra e di tutti gli Operatori che ruotano attorno al Dentista. Tra la popolazione esiste ancora molta confusione in merito a questo aspetto che deve essere superata. Contemporaneamente è fondamentale promuovere una vera e propria campagna di comunicazione rivolta a tutta la popolazione sul tema della prevenzione delle patologie orali e non solo, unico vero reale investimento per la salute. L’invito a corretti stili di vita, corretta alimentazione, corrette manovre di igiene orale e periodiche visite dal dentista, sono i messaggi che attraverso una campagna progettata da professionisti dovrebbero essere diffusi. Una popolazione correttamente informata sulla propria salute collabora meglio con il Medico e con l’Odontoiatra che può così lavorare con maggiore successo.
3.Lotta all’esercizio abusivo della professione odontoiatrica. Alla luce della recente approvazione del DDL Lorenzin che inasprisce le pene per chi esercita abusivamente una professione sanitaria e chi la favorisce, diventa fondamentale studiare insieme un vero e proprio “piano di attacco” per scardinare definitivamente questa piaga tipicamente italiana, evitando i paradossi che si stanno delineando in merito alle funzioni dell’Assistente. Una campagna di comunicazione adeguata potrebbe essere il primo e forse più importante strumento operativo.
4. Detraibilità delle spese odontoiatriche. In Italia la quasi totalità delle spese sostenute dalle famiglie per le cure odontoiatriche rimane in capo al singolo cittadino, essendo le prestazioni offerte dal sistema sanitario nazionale solo una piccolissima parte rispetto alla totalità delle cure erogate. Da tempo affermiamo che la professione debba lavorare unita per ottenere una detraibilità fiscale per il cittadino, che vada ben oltre il 19%. Un progetto ben strutturato che renda sostenibile una detraibilità al 50% o 60% riteniamo che sia un obiettivo centrale da promuovere. Accanto a questo, la possibilità di attivare buoni voucher per fasce di popolazione meno abbienti, potrebbe essere una ulteriore concreta proposta per migliorare l’accesso alle cure.
5.Regolamentazione della pubblicità sanitaria. La deregulation avvenuta nell’ambito della pubblicità sanitaria con l’approvazione del decreto Bersani del 2006, ha creato e sta creando moltissimi problemi alla professione sicuramente, ma soprattutto alla popolazione che si trova spesso disorientata e ingannata da forme di pubblicità in moltissimi casi quantomeno non veritiere. Serve unire le forze tra tutte le rappresentanze e con una azione di “convincimento” lavorare per ottenere una regolamentazione in merito che oggi manca.
Professione e tutela del professionista
1.Regolamentazione nell’attività delle Società commerciali.La posizione di AIO emersa in occasione dell’ultimo congresso politico organizzato a Roma nel dicembre 2017 sul tema delle Società in ambito odontoiatrico è molto chiara.Per noi le uniche forme societarie ad oggi legittimate a svolgere l’attività odontoiatrica anche alla luce della recente approvazione del DDL Lorenzin sono rappresentate dalle STP. Lavoriamo per una regolamentazione definitiva sull’argomento pretendendo dai politici regole finalmente chiare ed univoche.
2.Autorizzazione sanitaria. Dopo l’approvazione del documento redatto nel 2015 dal Tavolo tecnico del Ministero per definire requisiti autorizzativi omogenei sul territorio nazionale, quello che in realtà è accaduto è che oggi esistono ancora 20 modelli differenti quante sono le Regioni in Italia. Si è andati indietro anziché andare avanti. AIO su questo argomento può dire molto contribuendo alla discussione con uno studio commissionato ad EURISPES molto importante.Dobbiamo lavorare per semplificare e uniformare le procedure autorizzative coinvolgendo in questo processo le CAO provinciali.
3.Responsabilità professionale. In merito alle nuove norme che il Ministero sta definendo per l’elaborazione delle linee guida (vedi legge Gelli/Bianco), pretendere che le rappresentanze professionali possano dare il loro concreto contributo così come avvenuto nell’elaborazione delle Raccomandazioni cliniche in Odontoiatria. Siamo favorevoli a far si che si elevi la qualità dell’assistenza odontoiatrica, ma dobbiamo vigilare che l’autonomia del professionista nei processi di diagnosi e terapia non sia compromessa da regole decontestualizzate dall’attività clinica quotidiana e quindi poco applicabili.
“Ci fermiamo”, chiude Fiorile. “Si tratta di argomenti per molti aspetti già sul tavolo della discussione, di obiettivi ambiziosi da perseguire con determinazione”.
In una cornice straordinaria, arricchita dalla presenza di Sua Eccellenza l’Ambasciatore d’Italia in Ungheria, Dottor Massimo Rustico, il Console Onorario d’Italia a Szeged, Professor József Pàl, e il responsabile dell’istituto di Cultura Italiana di Szeged, è stato firmato il contratto di collaborazione tra l’Associazione Italiana Odontoiatri (AIO) e l’Associazione dei Dentisti Ungheresi che ha come proposito il facilitare la collaborazione tra le due associazioni e sviluppare le conoscenze scientifiche in odontoiatria.
Enrico Lai, delegato dal Presidente AIO Fausto Fiorile, ha firmato l’accordo insieme al Past President dell’Associazione Ungherese Prof. Gera e ha ringraziato la Professoressa Katalin Nagy, attuale Presidente dell’Associazione Ungherese, per aver lavorato su questo progetto, l’Ambasciatore per la sua Presenza, e ha indirizzato ai presenti i saluti del Presidente Fausto Fiorile e del Presidente Eletto dell’Fdi Gerhard Seeberger.
Al termine della cerimonia della firma (nella foto Enrico Lai tra Katalin Nagy (sinistra) e Jozsef Pal e Massimo Rustico (a destra nella foto), si è svolta l’esibizione canora di un gruppo di studenti di odontoiatria italiani a Szeged. Per la cronaca, questa importantissima sede universitaria magiara (storicamente nota come Seghedino) nelle sue facoltà ospita attualmente 20 mila studenti locali ma anche dal resto d’Europa e del mondo.
Un altro grande risultato per Associazione Italiana Odontoiatri nel suo percorso come provider nazionale e internazionale di formazione continua. La Commission for Continuing Education Provider Recognition (CCEPR) dell’American Dental Association – cioè l’organo che giudica l’operato dei provider ECM accreditati all’estero – ha concesso nel suo meeting del 12-13 aprile la certificazione ADA Cerp fino al 2022. AIO potrà dunque erogare nei suoi corsi internazionali crediti dell’American Dental Association, di valenza internazionale e cumulabili nel mondo Anglosassone e Oltreoceano, oltre che i “classici” crediti ECM erogati per l’Italia previo accreditamento della Commissione Nazionale Formazione Continua. «Il riconoscimento scadrà nel maggio 2022, e ricordo che di solito un lasso di tempo così ampio è concesso ai provider più importanti», afferma Enrico Lai, responsabile ECM dell’Associazione.
Molto soddisfatto anche il Presidente nazionale Fausto Fiorile che ricorda come AIO da qualche anno collabori con le Società scientifiche italiane offrendo loro, in occasione dei Congressi Internazionali, il servizio di erogazione dei crediti ai partecipanti stranieri”. «Nel corso del 2019 – aggiunge Fiorile –AIO organizzerà due manifestazioni culturali di grande rilievo con partecipanti provenienti da tutto il mondo che potranno accreditare la loro formazione grazie alla nostra Associazione. Crediamo fortemente nel valore della formazione e della crescita professionale continua e per questo obiettivo lavoreremo con impegno sempre! Grazie al Dottor Lai e al Dottor Giancarlo Couch responsabile per i rapporti con le società scientifiche americane; e grazie alla Dottoressa Casano della Segreteria Nazionale Ecm per la qualità del lavoro svolto».
Le società scientifiche odontoiatriche Simeo e Poiesis e le associazioni AIO ANDI e ADI prendono posizione dopo che l’Agenzia del farmaco su richiesta delle società professionali di medicina e chirurgia estetica ha sottolineato come l’uso di prodotti a base di tossina botulinica per la terapia di gummy smile e bruxismo sia consentito solo ai Medici e non agli Odontoiatri, in quanto tali prodotti sono autorizzati in commercio per terapie relative alla parte superiore del volto. Dal mondo odontoiatrico si leva la richiesta affinché l’uso di questi prodotti per le terapie del terzo inferiore del volto sia presto inserito nelle indicazioni terapeutiche.
Alleghiamo il comunicato stampa delle cinque Associazioni e la nota di precisazione di AIFA da cui la replica degli Odontoiatri scaturisce.
«Il dentista non pratica interventi invasivi, dunque non sussiste l’obbligo per lui di adempiere ai requisiti autorizzativi richiesti ai professionisti medici e odontoiatri che svolgano attività pericolose ai sensi del decreto legislativo 229/99 (la “riforma Bindi”). Noi lo abbiamo sempre sostenuto ma adesso il principio è affermato anche dal Consiglio di Stato (Sez. Terza, sentenza 23/2017) che fa definitiva chiarezza sul tema della preventiva autorizzazione per l’apertura degli studi odontoiatrici, oggetto di un’intesa Stato-Regioni contro la quale ci battiamo da tempo e come Associazione stiamo per intraprendere un’importante battaglia». Fausto Fiorile presidente Associazione Italiana Odontoiatri-AIO fa riferimento alla sentenza dei massimi giudici amministrativi secondo cui l’autorizzazione ai sensi della legge 229 vale solo per prestazioni “di chirurgia ambulatoriale o procedure diagnostiche e terapeutiche di particolare complessità o che comportino un rischio per la sicurezza del paziente”.
Commenta l’Avvocato Cassazionista Maria Maddalena Giungato esperto di legislazione sanitaria : «Si conferma la tesi da sempre sostenuta da AIO, secondo cui lo studio odontoiatrico non è di norma soggetto ad una preventiva autorizzazione regionale, poiché l’obbligo di autorizzazione è collegato alla necessità di uno specifico controllo, rapportato a quello che il Consiglio di Stato definisce come “significato presuntivo del rischio sanitario”. Tale iter non riguarda le prestazioni ordinariamente rese dall’odontoiatra nel proprio studio, non connotate da una specifica invasività e da un particolare rischio per la salute del paziente. E non riguarda l’Implantologia che – precisano i Giudici di Palazzo Spada – non è catalogata come attività invasiva».
«Ciò che rileva ai fini della necessità o meno dell’autorizzazione – continua Giungato – è la natura dell’attività esercitata e non già la minore o maggiore complessità sotto il profilo organizzativo. Nel 2016 AIO sottolineò questi aspetti in un parere pro veritate e in osservazioni sull’intesa stato regioni. Ora la recente sentenza dà pienamente ragione alla posizione del sindacato».
«L’intesa Stato-Regioni del 2016, pur nella condivisibile finalità di unificare una materia dove le Regioni avevano fin qui legiferato ognuna per suo conto, impone aggravi burocratici tali da danneggiare l’attività degli odontoiatri sia nei singoli articoli – si pensi all’imposizione di lavori strutturali come l’abbattimento delle barriere architettoniche in tutti gli studi e alle condizioni di ricambio d’aria richieste, tipiche di ambienti ospedalieri – sia nell’intento», ricorda Pierluigi Delogu presidente AIO all’epoca dell’intesa contestata. «Per evitare che a livello locale si legiferi con conseguenze dannose per gli Odontoiatri e il loro servizio al paziente, scriveremo agli uffici competenti regionali chiedendo loro di adottare misure attuative che rispettino le precise indicazioni emerse dalla giurisprudenza del Consiglio di Stato e che non possono condurre ad un acritico recepimento dell’intesa».
Alternative? «Nel parere pro veritate ventilammo come al posto dell’autorizzazione potesse essere sufficiente una dichiarazione preventiva del dentista alle autorità competenti sottoposta a successivi controlli», rievoca il presidente Fiorile. «Ma il tema è delicato e una posizione va condivisa da tutta la professione. Alla vigilia del rinnovo delle cariche in Commissione Albo Nazionale abbiamo chiesto una collaborazione tra associazioni e ordine e la massima coesione d’intenti. Vogliamo aprire un nuovo tavolo regioni-professionisti che tratti i temi autorizzativi in modo più realistico e coerente con le prestazioni che la nostra professione propone ogni giorno».
Nel rispetto dell’Etica e della Deontologia in medicina continua l’attività di informazione che AIO Roma svolge al servizio dei cittadini con la realizzazione di un nuovo video. Il dottor Giovanni Migliano ha scritto una lettera aperta ai cittadini sottoforma di video: la lettera del "dentista di fiducia”, che sottolinea come sia inopportuno, se non addirittura dannoso, acquistare terapie da internet o seguendo indicazioni pubblicitarie di cartelli o messaggi radiofonici a prezzi che difficilmente riescono a coprire le normali procedure di igiene e sterilizzazione.
Questo breve video è presente da oggi sul canale AIO Roma di YouTube per raggiungere tutti i cittadini/pazienti. Lo scopo principale è sottolineare che una terapia può essere erogata solo dopo una diagnosi! "Ma soprattutto -ricorda il dottor Migliano nel video- non fatevi sottoporre a diverse radiografie gratuite, perché questi esami non possono esservi rilasciati, dato che si tratta di “esami per uso interno”.
Come comportarsi con le bombole di ossigeno terapeutico da quest’anno? Che succede se si tiene una bombola scaduta? A chi conferirla? A queste e ad altre domande risponde Gaetano Memeo Segretario Associazione Italiana Odontoiatri.
Che cosa succede dal 1° febbraio scorso alle bombole d’ossigeno che teniamo in studio?
La nota dell’Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA del 3 aprile 2015 prorogata quattro volte prevede che leconfezioni di gas medicinali costituite da bombole e contenitori criogenici con relativi sistemi di chiusura (valvole di intercettazione o riduttrici),siano di proprietà dello stesso titolare di autorizzazione in commercio. Non ci possono più essere bombole di proprietà di medici, dentisti, farmacisti perché la commercializzazione deve attuarsiin condizioni tali da garantire la qualità del gas medicinale contenuto, la sicurezza dei pazienti e degli operatori (personale addetto alla produzione e alla distribuzione, personale medico-infermieristico). Chi commercializza il prodotto diventa di fatto responsabile di tutto il ciclo del gas medicinale. Al momento della scadenza bisogna quindi disfarsi della bombola se è di proprietà di chi la riempie.
E’ vero che bisogna disfarsi di tutte le bombole con più di 2 anni?
Non esattamente. Dal 1° febbraio, la scadenza delle bombole di ossigeno è stata ridotta da 5 a 2 anni e di quelle di protossido d’azoto da 5 a 3 anni. Lo afferma una comunicazione AIFA del 1° dicembre 2015, con cui l’Aifa dava alle aziende sei mesi di tempo per predisporsi alla nuova normativa sulle scadenze, recentemente confermata. I prodotti commercializzati fino al 31 maggio 2016 restano validi per 5 anni, fino al 31 maggio 2021, quelli commercializzati dopo invece no. Il problema di cambiare il contenuto della bombola si pone per i prodotti in commercio da un anno e mezzo fa in poi o con più di 5 anni. In pratica, bisognerà stare più attenti alle scadenze.
Perché un dentista non può più essere proprietario della bombola d’ossigeno in studio?
La bombola è un “farmaco”, ma con caratteristiche peculiari, come il rischio di dispersione che aumenta con l’”invecchiare” delle valvole e rende meno efficace –o, purtroppo, addirittura inefficace– l’intervento del professionista nell’advanced life support a un paziente critico. La bombola è “parte” del farmaco, e va curata dal produttore.
Come mai la decisione viene dall’Agenzia del Farmaco e non dal Governo?
E’ l’AIFA ad aver rilasciato autorizzazione all’Immissione in commercio e a chiedere ai produttori di assicurare la qualità e la piena conformità del gas medicinale immesso sul mercato, non riempiendo più bombole di proprietà di farmacie, ospedali, ambulanze, ecc ma utilizzando bombole proprie. Dopo tre proroghe, dal 31/1/2018 la norma è entrata in vigore.
Ora che cosa devo fare per il ritiro della mia bombola di ossigeno?
Trattandosi di un farmaco la prima idea sarebbe di conferirlo in farmacia ma ricordiamo che le farmacie svolgono questo servizio di raccolta per conto dei comuni e per le bombole non sono attrezzate. Il suggerimento è affidarsi a un produttore o a un distributore organizzato o conferirle allo smaltitore di rifiuti, ma il trasporto di gas richiede particolari accorgimenti e requisiti.
Che quantità d’ossigeno deve contenere la mia bombola per essere in regola con la legge?
Le raccomandazioni UE per la condotta clinica e per l’aggiornamento del personale sanitario odontoiatrico identificano come necessario il contenuto di Ossigeno di una bombola in emergenza in 300 litri totali (10 Litri minuto per 30 minuti – limite per l’arrivo dei soccorsi dalla chiamata). Per la cronaca, nella borsaResQ-OXè presente una bombola di Ossigeno da 2 litri a 200 bar, in grado in grado di erogare fino a 400 litri.
Qual è il ruolo del sindacato in questo tema?
Fare formazione e informazione, ma anche valutare ciò che si muove sul mercato. Con SIAD, produttore italiano in continua crescita, e con il distributore SBGas –che è anche è centro di formazione avanzato per uso ossigeno– abbiamo concluso un accordo per mettere a disposizione e sostituire i dispositivi medici legati all’ossigenoterapia, bombola di ossigeno inclusa. Il servizio ResQOx prevede la messa a disposizione dell’ossigeno, ma restano in carico al distributore pure certificazione e verifica periodica di bombola e valvole riduttrici, nessun onere per lo studio dentistico che ha la bombola semplicemente in uso.
Perché una borsa di emergenza e non un mobiletto?
Sia per essere più facilmente trasportata presso il paziente, anche all’esterno, sia perché è realizzata in Cordura con ritardo di infiammabilità per una maggiore sicurezza dell’operatore. Per inciso, ricordo che nel servizio ottenuto da AIO è prevista anche la verifica delle scadenze di tutte le altre componenti della Borsa e la sostituzione prima della scadenza. La bombola, se inutilizzata, sarà sostituita ogni 2 anni come da scadenze indicate da AIFA.
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PER L’OSSIGENOTERAPIA DELL’ODONTOIATRA UN ACCORDO CHE GUARDA AL FUTURO
Il servizio ResQOx di fornitura dell’ossigeno concordato da Associazione Italiana Odontoiatri con SIAD e il distributore SBGas prevede la fornitura e manutenzione della bombola ma anche di una strumentazione aggiornata all’interno di una borsa visibile al buio – con inserti rifrangenti – che all’interno dispone di una serie di comparti per alloggiare i diversi presidi mantenendone la sterilità. Inserti in velcro garantiscono veloce e facile accessibilità alla bombola (posizionata sul fondo) e agli altri presidi. Oltre alla bombola la borsa contiene
• 1 Pallone AMBU da rianimazione pediatrico (550 ml con valvolalimitatrice di pressione a 40 cmH2O e maschera misura 3);
• 1 Pallone AMBU da rianimazione Adulto (1 Litro con valvola limitatrice di pressione a 40 cmH2O e maschera misura 4) per la ventilazione manuale.
• N.4 Cannule di Guedel: verde misura 2; arancio misura 3; rosso misura 4; viola misura 5 Per garantire la pervietà delle vie aeree superiori nei pazienti che necessitino di ventilazione manuale. • La maschera tascabile con ossigeno supplementare da rianimazione per la respirazione bocca a bocca tramite boccaglio e mascherina a protezione dell’operatore.
• N.2 cannule nasali pediatrica e adulto ciascuna con rebbi curvi e tubo O2 2,1 metri per fornire ossigeno supplementare al paziente che necessiti di ventilazione manuale.
• 1 Silente – Kit maschera Eco e Venturi regolabile con tubo da 1,8 metri per arricchire la concentrazione di ossigeno al paziente che necessiti di ventilazione manuale.
I costi per l’iscritto
• Servizio ResQOx annuale: anziché € 380/anno i soci AIO pagheranno € 280/anno Al termine dell’anno il contratto è rinnovabile scegliendo la formula più adatta alle esigenze.
• Servizio ResQOx biennale: anziché € 360/anno i soci AIO pagheranno € 240/anno Scaduto l’ossigeno e comunque non oltre il termine dei 2 anni, lo studio dentistico restituirà la bombola.
• Servizio ResQOx quadriennale: anziché € 300/anno i soci AIO pagheranno € 190/anno per i primi due anni e € 180/anno per i successivi bienni Al termine di ciascun biennio saranno sostituiti ossigeno e dispositivi medici in scadenza. Sono escluse le spese di trasporto addebitate al costo.
Ha suscitato consensi l'intervento del Presidente AIO Fausto Fiorile nel corso della tavola rotonda sulla situazione dell'odontoiatria a Bologna al 22° Congresso Nazionale di COI-AIOG. Scrive Giulio Leghissa presidente del Sindacato Italiano Odontoiatria Democratica sul sito della rivista "Team at work" rivolta al personale dello studio odontoiatrico:
"Abbiamo ascoltato tante lamentele, tanti “dobbiamo difendere…”, tanti “la dignità della professione…” ecc. Poi, improvvisamente, una voce fuori dal piagnisteo, quella di Fausto Fiorile, Presidente AIO (…) Un intervento succinto, come era d’obbligo dato il tempo disponibile ma, per la prima volta, vengono affermati alcuni elementi essenziali:
1) Smettiamo di lamentarci e guardiamoci intorno. Non si affronta nessun problema se non si capisce che viviamo in un paese nel quale, al di là delle chiacchiere sull’eccellenza, l’odontoiatria abbandona più del 65% dei cittadini alla completa ignoranza e impossibilità di accedere alle cure.
2) Cosa ci stanno a fare i sindacati odontoiatrici se non si fanno portatori di una seria politica preventodontica da lanciare nel paese? E parliamo di una seria politica concordata con il governo del paese, non di isolate iniziative sporadiche che non hanno NESSUN effetto sui grandi numeri.
3) La realizzazione di un serio programma di prevenzione è la sola strada percorribile per migliorare le condizioni di salute orale di decine di milioni di italiani. Tutto questo NON può essere realizzato senza una collaborazione pubblico-privato da concordare a livello governativo.
Tutte cose che non si erano mai sentite da un presidente dei sindacati degli odontoiatri. Bravo dottor Fiorile!"
AIO Roma e Giovanni Migliano riassumono in due minuti i punti salienti del nuovo contratto AIO per i dipendenti dello studio odontoiatrico, l'UNICO creato da un'associazione di categoria.
Pubblicato il 18 Marzo 2024 in: AIO comunica
Autorevole, ampio, aggiornatissimo e ricco di crediti: il programma ECM di Expodental Meeting 2024
Expodental Meeting rappresenta indubbiamente l'evento più significativo del settore dentale in Italia, in cui espositori e visitatori vivono un'esperienza unica...
Pubblicato il 16 Marzo 2024 in: AIO comunica
FONDI SANITARI INTEGRATIVI – 1/ Alleati o antagonisti del diritto alla salute?
L'11 febbraio scorso, su RAI 3, è andata in onda una puntata della trasmissione televisiva Report dal titolo: "Sanità a...