Il Segretario sindacale AIO Danilo Savini (in foto) scrive all’Ispettorato sulla sicurezza nucleare-ISIN sull’obbligo di registrarsi alla piattaforma STRIMS per i dentisti entro il 31 marzo p.v. Le nuove norme non obbligherebbero il dentista a registrarsi alla piattaforma. E anche se qualcuno imponesse l’obbligo, i dati da inserire sono già in possesso della Pubblica Amministrazione, quindi non vanno richiesti due volte: è sempre la legge a dirlo. Tre gli argomenti sottolineati da Savini nella lettera.
In primo luogo, è stato abrogato l’articolo 48 comma 6 del decreto legislativo 101/2020 che obbligava a registrarsi alla piattaforma STRIMS tutte le strutture detentrici di sorgenti di radiazioni soggette a notifica o provvedimento autorizzativo, includendo gli studi odontoiatrici. Infatti nel 2022 il successivo Dlgs 203 ha circoscritto l’obbligo di registrarsi a chi detiene sole fonti radiogene contenenti radionuclidi “con tempo di dimezzamento superiore a 60 giorni”. Savini osserva che nello studio dentistico, non c’è questo tipo di materiale ma si usano solo sorgenti da tubi radiogeni non contenenti alcun elemento radioattivo.
Secondo argomento: il Segretario Sindacale AIO ricorda che al momento dell’acquisto del radiologico l’odontoiatra deve già notiziare ad altre amministrazioni pubbliche –ARPA, INAIL, ASL, VVFF – i suoi acquisti di strumenti fonte di radiazioni. Con l’obbligo di registrarsi alla piattaforma “si assisterebbe ad una duplicazione di dati”. E tale duplicazione va contro la legge.
Infine, Savini chiede ad ISIN, e si chiede, quali siano le sanzioni previste e quale sia il riferimento normativo per chi non ottemperi all’incombenza. «AIO aspetta risposte, perché c’è il rischio di vedersi applicati sanzioni tra 2000 e 6000 euro che peraltro si riferiscono anche a trasportatori di materiale radioattivo (tanto per far capire l’illogicità di una tale imposizione)», dice Savini. E conclude: «Nelle more della risposta non resterà che ottemperare come da articolo precedente. AIO combatte le sue battaglie contro la burocrazia inutile ma non esorta mai il singolo socio ad esporsi».