Non solo spia di tumori e di patologie del sistema immunitario; l’esame del cavo orale è molto importante anche per una diagnosi precoce di infezione da Hiv o di Aids, e gli odontoiatri possono fare molto per i sempre più giovani pazienti affetti dalla malattia. Infatti ci sono segni intraorali nel 50% dei casi di sieropositività e nell’80% dei casi di Aids conclamato. Il dato emerge da una tavola rotonda dedicata alla prevenzione del virus Hiv nei giovani in occasione della 36ma giornata Mondiale di lotta all’Aids ed organizzata in Senato, sala Caduti di Nassiriya, dalla vice presidente Maria Elena Castellone (M5S), con istituzioni, medici, dentisti, associazioni dei pazienti ed operatori del lavoro e del sociale come Gabriella Ancora Presidente CIU Unionquadri, e Francesco Riva (Cnel, Coordinatore del Gruppo di lavoro “Sport, Alimentazione e Benessere“). Malgrado un calo generale delle diagnosi di HIV fino al 2020, l’Istituto Superiore di Sanità osserva un nuovo aumento dei contagi, progressivo, specie nelle fasce tra i 25 e i 29 e tra i 40 e i 49 anni. La sieropositività si torna a scoprire a sorpresa e un po’ tardi, quando la sindrome da immunodeficienza è fortemente sintomatica, come negli anni Ottanta; più della metà dei maschi che fanno sesso con maschi, categoria pari al 38% degli infettati, ha basse difese immunitarie con CD4<350 cell/µL. Di pazienti da valutare per tempo ce ne sarebbero: gli italiani che vivono con l’infezione da HIV sono stimati in 140-160 mila unità. Grazie alle nuove terapie la malattia si stabilizza e la carica virale diminuisce o addirittura scompare. Si recuperano salute, vita sociale e anche di coppia.

«Per uno screening di Hiv e altre patologie sistemiche, il ruolo del dentista è fondamentale», ha spiegato all’incontro Giovanni Migliano, responsabile nazionale contratti di Associazione Italiana Odontoiatri nonché segretario Commissione Albo Odontoiatri Omceo Roma. Migliano (nella foto) ricorda che «gli odontoiatri sono, tra i medici, quelli a cui i cittadini si rivolgono di più nei primi 50 anni. Inoltre il 95% degli italiani si rivolge all’odontoiatra privato che, con un esame clinico del cavo orale, è in grado di rilevare alcune patologie sistemiche Hiv-correlate, ed inviare il paziente allo specialista. Nel caso di patologie del sistema immunitario è altissimo quindi il nostro contributo!» Presente all’incontro il Presidente dell’Ordine dei Medici di Roma Antonio Magi che ha sottolineato come la riduzione – causa tagli – degli screening a scuola e il venir meno di medici scolastici e consultori familiari abbia dato un colpo alla prevenzione, che va ricostruita a partire dalle scuole superiori, in colloqui peer to peer tra educatori/ clinici da una parte e alunni dall’altra. Da provider nazionale di formazione continua, AIO si impegna verso i Soci e tutta la categoria a far tenere alta la guardia sulle conoscenze relative alle più aggiornate terapie e tecnologie diagnostiche.

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