La vedete la foto qui sotto? Forse la persona raffigurata non vi è nuova. In queste settimane sui siti web di chi ha a cuore l’aggiornamento il volto di Marzia Segù è noto. E’ lei la protagonista del filmato di presentazione del Congresso Internazionale dell’Associazione Italiana Odontoiatri in programma dall’11 giugno 2015 a Chia Laguna, dove spiega con rare sintesi e semplicità cosa sono i crediti Ada Cerp e come si svolgeranno i tre giorni di formazione. Vigevanese, laureata in odontoiatria, figlia d’arte con padre e zio dentisti, presidente della Consulta Culturale dell’Associazione Italiana Odontoiatri, Marzia Segù è un riferimento per molti medici. Soprattutto per chi studia i mal di testa, i disordini temporomandibolari e le apnee ostruttive. «La disciplina si chiama gnatologia. Io mi divido tra attività odontoiatrica privata e visite gnatologiche in ambito universitario, e poi c’è anche la direzione delle attività didattiche del corso di laurea in Igiene Dentale all’Università di Pavia».

Suo padre è Sandro Segù storica figura dell’ortodonzia italiana.

«Sono figlia d’arte, anche mio nonno e mio zio sono dentisti, e ci accomuna il fatto di vivere questa professione come un viaggio. E’ una storia particolare, siamo sempre stati una famiglia unita io mio padre e mia madre, abbiamo viaggiato insieme. L’ho visto parlare ai congressi, benvoluto da colleghi e amici, importante. Non ho mai avuto dubbi sulla strada da intraprendere. Volevo lavorare al servizio di pazienti e viaggiare come lui. E quando magari ho tentennato nella scelta tra Medicina e Odontoiatria lui mi ha detto di seguire la strada più netta. In comune ho anche la predilezione per ortodonzia: lui 35 anni fa fondò una scuola per laureati – il corso EPGET – che ha formato almeno due generazioni di ortodontisti, prima a Milano poi a Vigevano; io ho fatto i tre anni di specialità e successivamente un dottorato di ricerca in chirurgia e microchirurgia, fondamentale per esercitare e soprattutto per insegnare. Quest’anno infine ho ottenuto l’abilitazione alla docenza universitaria previa valutazione dei titoli.».

In tutto questo come ha iniziato a fare attività sindacale nell’AIO?

«Anche qui per motivi di cromosomi… mio padre e mio zio parlavano di problemi professionali con molti colleghi, viaggiando avevano notizie di prima mano e il confronto era continuo. Una ventina d’anni fa hanno fondato l’Associazione Dentisti Vigevanesi, ma a fare quattro chiacchiere venivano pure da Pavia, e quando si è consolidata la realtà dell’AIO in tutta Italia l’ADV si è trasformata in sezione pavese del sindacato nuovo, dinamico, giovane. Per due mandati mio padre è stato presidente di sezione, poi lo sono diventata io e lo sono rimasta per altri due mandati, alla fine sono diventata responsabile del sindacato per i rapporti con gli Igienisti dentali e quindi responsabile della Consulta Culturale, entrando nel direttivo. E’ un’attività che mi dà modo di crescere».

 …e intanto non trascura quella universitaria, da presidente di una Società scientifica: la Società di Odontoiatria in medicina del sonno Simso, organizza gli “sleep days in questi giorni a Vigevano.

«Per la tre giorni di Vigevano (18-20 settembre) devo molto all’AIO oltre che a Luca Levrini, il past president di cui ho preso il testimone. La disciplina ha molto a che fare con le apnee ostruttive, una patologia del russatore che poi si ripercuote nella vita attiva, ad esempio è legata a una maggiore incidenza di colpi di sonno e quindi può causare indirettamente incidenti stradali ed essere un problema al rinnovo per la patente. Bisogna informare e gli sleep days lo faranno. L’odontoiatra ha un ruolo importante nel conoscere le malocclusioni e nell’identificare i pazienti da trattare, da mandare al medico e allo specialista. A Vigevano avremo 120 partecipanti, molti gli odontoiatri, ma ci saranno anche medici e il primo giorno associazioni di pazienti. E’ una disciplina da “team”…»

C’è un filo rosso che lega l’evento di Vigevano al grande evento di Chia dove si spera in mille partecipanti?

«Molti sono i punti comuni, intanto lo spessore internazionale di alcuni relatori vigevanesi. Ma c’è un terzo appuntamento tra i due, il congresso politico AIO del 22 novembre in cui si parlerà di formazione. E qui il legame con il mega-evento di Chia è ancora più netto, perché si parla di formazione odontoiatrica e medica, pre e post laurea, o meglio, dei limiti dell’attuale modello formativo. A Chia si passa dalla teoria alla pratica, si “fanno” i contenuti della formazione e si usano formule per la comunicazione efficace, confrontandosi con esperti internazionali su tutti i temi chiave della professione, inclusa la crisi “del riunito” che c’è un po’ dappertutto nel mondo e va vissuta come un’opportunità per crescere senza guardarsi indietro. Il congresso tra l’altro erogherà crediti formativi internazionali, gli ADA CERP varati dall’American Dental Association e validati in molti paesi top. Insomma, a novembre AIO delineerà l’education che vorremmo per rendere la professione più competitiva, a Chia la offrirà».

In una parola chi è Marzia Segù?

«Una leader. Mi piace coagulare persone intorno a me. E credo che costruire con me team operativi piaccia a chi opera con me».

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