Grande plauso alla dirigenza dell'Enpam per aver determinato la rappresentanza degli odontoiatri nel Consiglio Nazionale, ma Associazione Italiana Odontoiatri, chiamata ad esprimere il proprio giudizio sulla riforma degli organi dell’ente previdenziale, chiede ora modifiche statutarie che guardino al futuro: abbattere da 171 a 23 i membri dello stesso CN, non accettare l’ingresso di altre professioni sanitarie nell'ente, consentire l’accesso ai verbali del CdA e alle registrazioni delle sedute assembleari, tagliare un vicepresidente, eleggere gli organismi di governo solo con contribuenti attivi e condizionare l’esistenza degli Osservatori – in particolare di quello dei pensionati- all’effettiva necessità di rappresentare le categorie, attraverso un elezione diretta dei contribuenti

Accanto a queste richieste AIO ha presentato un documento politico, un “warning” alla Fondazione in cui si chiede che non sia il solo Cda a scrivere il regolamento relativo alle procedure elettive di Consiglio Nazionale, Consulte e Osservatori. Tale aspetto va infatti condivso dalle associazioni di categoria e deve tener conto delle dinamiche demografiche ed economiche dei fondi con meccanismi premiali in relazione alla maggior “virtuosità” del Fondo.

Gli elementi del documento politico sono ripresi in toto dagli emendamenti dall’Associazione, che riportiamo di seguito: 

Rappresentanza complessiva – AIO non condivide l’articolo 3 che prefigura l’adesione di altre professioni sanitarie all’Enpam: “Configgerebbe con la nostra natura giuridica, favorirebbe l’omologazione e la confusione dei ruoli che desideriamo siano differenziati. Tale apertura, anche con gestione separata, porterebbe una forte rappresentanza delle parti annesse nei vari organi collegiali, che andrebbe a detrimento delle scelte che desideriamo riguardino solo medici e odontoiatri, principali pilastri di un patrimonio di cui nessun altro ha il diritto di fruire. L’allargamento della base darebbe poi alla Fondazione una connotazione sociale, che favorirebbe controlli e scelte promossi da organi dello Stato”. 

Riduzione del consiglio nazionale – AIO propone (articolo 11 comma 1) di ridurre i presidenti di Ordine provinciale ai soli 21 coordinatori regionali con l’aggiunta di due presidenti CAO eletti dall’assemblea nazionale delle Commissioni Albo in Fnomceo. “In un periodo storico che dovrebbe essere caratterizzato dal risparmio in tutti i comparti, un consiglio nazionale di 106 presidenti di Ordine, 10 presidenti CAO e 58 componenti da eleggere tra gli iscritti contribuenti alle gestioni previdenziali risulta pletorico tanto da non consentire una puntuale e accurata disamina degli argomenti all’odg; costosissimo, visto l’ammontare dei gettoni di presenza previsti; farragginoso perché l’inserimento di ulteriori componenti, oltre a quelli Ordinistici, prevede elezioni secondo procedure e modalità che si delega il CdA di definire”.

Pensionati e giovani – Enpam prevede all’articolo 12 l’istituzione sia di un Osservatorio Giovani che formula proposte sul futuro sia di un Osservatorio Pensionati per monitorare gli andamenti previdenziali, entrambi di 5 membri, 3 eletti dal consiglio nazionale, uno dal Cda e uno indicato dal presidente; i due collegi partecipano alle riunioni del consiglio nazionale senza diritto di voto. Per AIO i cinque “giovani” andrebbero tutti eletti direttamente dai contribuenti (come le consulte) uno per ogni macroarea del territorio nazionale. Sull’Osservatorio Pensionati invece AIO fa una considerazione di principio: o si accetta l’auspicabile principio che ogni carica in CdA e CN può essere ricoperta dai soli iscritti attivi dando all’Osservatorio diritto di voto in Consiglio nazionale o, se non fosse modificata la composizione dei membri del Consiglio, l’organismo non va istituito perché pleonastico. 

Trasparenza – La presenza di due vicepresidenti oltre ad un aggravio delle spese potrebbe generare conflittualità e confusione di ruoli: all’articolo 20 comma 1 AIO propone pertanto la nomina di un solo vicepresidente. E chiede per i componenti del Consiglio nazionale la possibilità di accedere alle registrazioni delle sedute del Consiglio nazionale (file conservati a cura del Direttore Generale ) e dei verbali delle riunioni CdA (articolo 17 comma 9). Sollecita infine riflessioni sull’opportunità di una maggior rappresentanza femminile e di introdurre il divieto al cumulo di cariche ed incarichi intra ed extra Ente.

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