L’arretramento della Regione Lazio sulla questione dei requisiti autorizzativi delle strutture odontoiatriche –tale è il documento di chiarimenti sugli studi professionali – è una vittoria della nostra associazione sulla burocrazia: Niente più ostacoli assurdi sul verso di apertura della porta, sugli adempimenti architettonici, sui vincoli urbanistici, sui rapporti di collaborazione tra i colleghi.

La regione Lazio non ha però avuto il coraggio di semplificare una legge iniqua, promulgata in un periodo in cui a torto si riteneva sarebbero dovute crescere le sinergie tra strutture private e servizio sanitario nazionale, e in tale prospettiva acriticamente non ci si opponeva a misure incongrue ed eccessive.

In questi anni figli degli errori di allora, di un federalismo che ha lasciato libere le regioni di legiferare senza a volte sapere, AIO nazionale – ma AIO Lazio in particolare – hanno combattuto e vinto una lotta impari per far capire alla controparte che l’odontoiatria non è tenuta a soddisfare i requisiti che attengono a strutture complesse che svolgono pratiche invasive.

Ma la vittoria AIO è anche quella del buon senso. Il nostro sindacato – unico – ha saputo in questi anni lucidamente interpretare dove sta andando l’assistenza sanitaria. Come dimostra l’apertura ai fondi integrativi nel Documento sulla sostenibilità del Ssn, in un paese sempre più in crisi l’offerta pubblica tende a restringersi e quella privata a crescere. Purtroppo gli orpelli burocratici che sovraintendono le strutture bloccano o rallentano le piccole realtà, a vantaggio di quelle grandi, con maggiore solidità finanziaria

Ricordiamo per inciso che, in nome di un’apertura (pure in parte opinabile) alle leggi e ai meccanismi della concorrenza, il decreto legge 90 sulle semplificazioni abolisce un onere annoso che condizionava l’apertura degli studi: l’autorizzazione della regione ad aprire un’attività solo quando il territorio ne avesse bisogno.

Sarà preoccupazione di AIO nazionale proteggere queste vittorie nel Lazio come nei territori delle altre regioni, dove l’insipienza di singoli e l’acquiescenza di tanti sono sempre dietro l’angolo.

Sarà cura di tutti noi restare sempre sindacato.

Il Presidente AIO Lazio – Simona Marcucci

Il Presidente AIO Nazionale – Pierluigi Delogu

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