Odontotecnici, igienisti dentali: per alcuni paesi europei sono le nuove figure sanitarie all’orizzonte, e i secondi potrebbero sostituire il dentista. A Baku in Azerbaijan 28 e 29/4 Sessione Plenaria dell’Organizzazione Regionale Europea della Federazione Dentale Internazionale, ERO-FDI, il Past-president ERO Gerhard Seeberger e il Delegato Enrico Lai hanno difeso l’insostituibilità dell’Odontoiatra, nel portare il loro contributo ai lavori. Tre i gruppi impegnati: Educazione Continua, Dental Team e Liberal Dental Practice in Europe.

ECM – Nel primo gruppo, presieduto dalla collega turca Hande Sar Sancacli, si è concluso il lavoro sulle guideline d’accreditamento per paesi che non adoperano un proprio sistema. Nel realizzarle sono state considerate le esperienze delle varie Associazioni dentali nazionali; superfluo parlare del valore delle conoscenze di Enrico Lai raccolte con AIO come Provider nazionale in Odontoiatria e Medicina – un ruolo unico in Europa – e con ADA CERP. 

Dental Team – Il consigliere FDI Edoardo Cavallè, guida del gruppo, ha proposto di discutere la formazione dell’odontotecnico. Molti altri rappresentanti di altri paesi (tra cui Lai) hanno contestato che si continui a discutere sul percorso formativo di una professione non-medica e non odontoiatrica. Alla proposta di alcuni di cambiare lo statement della FDI introducendo anche la formazione continua per l’odontotecnico, Enrico Lai si è opposto con l’argomento che l’odontotecnico che l’Educazione continua medica invece è dedicata solo alle professioni sanitarie (la posizione AIO è favorevole a considerare la formazione odontotecnica più vicina a un profilo ingegneristico).

Liberal Dental Practice – Nel gruppo guidato dal delegato tedesco Ernst-Jürgen Otterbach è stato promosso un questionario sull’evoluzione dello studio odontoiatrico e dei comportamenti del dentista di fronte al crescere dell’influenza degli interessi commerciali in medicina, e ai cambiamenti socioeconomici e demografici. Sperimentato ai lavori, con la partecipazione dei rappresentanti AIO e perfezionato dopo i commenti di Gerhard Seeberger, del rappresentante greco Tsiogas, il questionario sarà lanciato a livello internazionale nei prossimi giorni. Il potenziale contrattuale ed economico degli stakeholders multinazionali preoccupa l’odontoiatra legato alla sua specialità in maniera esclusiva che spesso si adegua alla corrente e rischia di collocarsi in una posizione pericolosa di bottegaio sul mercatino del dente o di estetista con una laurea.

Nuovi vertici – Venerdì pomeriggio e Sabato mattina la delegazione AIO ha partecipato alla riunione plenaria. Già durante la cena di gala venerdì 29 è avvenuto il passaggio di consegne tra il Presidente uscente Philippe Rusca, svizzero, e la Presidente entrante Anna Lella, polacca (seconda da sinistra nella foto, accanto a Patrick Hescot, primo da sinistra, Philippe Rusca e Gerhard Seeberger). Sabato 30 aprile sono stati eletti il President-elect Michael Frank, tedesco, e il nuovo Segretario Oliver Zeyer, svizzero. La nomina di Enrico Lai come Auditor ERO è stata riconfermata dalla stragrande maggioranza del Plenum. Taner Yücel, turco, è stato riconfermato come Consigliere e Bartolomeo Griffa, italiano, è stato il neo-eletto al vertice dell’Organizzazione. Griffa, proposto dal Board e confermato dall’Assemblea, è il Tesoriere dell’Organizzazione.

Igienisti – Ha suscitato forti discussioni l’ultimo argomento: la formazione degli Igienisti Dentali. Da una parte i paesi che hanno istituito la figura professionale accademica come Estonia, Italia, Paesi Bassi e Svizzera; dall’altra, i paesi come la Francia privi di questa figura e quelli come la Germania che la vedono attiva in alcuni Land, ma temono un professionista con laurea breve triennale (e titolo non abilitante) pronto a lavorare, quale previsto dal criticato processo di Bologna per l’uniformazione degli iter formativi in Europa. Seeberger ha puntualizzato che in paesi come l’Italia dove la figura ha assunto ruoli accademici e insegna negli atenei il vero problema è la creazione di un ordine professionale autonomo e i possibili rischi che ne conseguirebbero per il paziente.  La preoccupazione è stata pienamente condivisa dai rappresentanti tedeschi che anni fa hanno creato lo slogan Delegare sì! – Sostituire, no!  per sottolineare l’insostituibilità della leadership del dentista nel garantire la salute pubblica e nell’evitare di un boom di costi odontoiatrici per i servizi sanitari. «Non è un grido abbastanza forte per garantire la salute in Europa», dice Seeberger. Ed esemplifica: «Diverse regioni italiane autorizzano un team odontoiatrico operativo costituito da pediatri, esperti in informatica e in epidemiologia, assistenti alla poltrona ed igieniste. Le misure di austerità portano a una miopia che non considera il dentista legittimo esperto nel contesto né comprende il rischio di costi biologici per i pazienti. Lo slogan oggi dev’essere: Delegare sì! – Eliminare no!» 

 

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