Pubblichiamo di seguito l’editoriale di Raffaele Sodano segretario AIO sulla vicenda di Enpam Sicura e le dimissioni di Giacomo Milillo (già presidente di Enpam Sicura) messo in minoranza da un voto del CdA Enpam presieduto da Alberto Oliveti. Da notare che sia Oliveti sia alcuni consiglieri d’amministrazione Enpam che hanno votato per promuovere azione civile contro Milillo per la “mala gestio” di Enpam Sicura sono esponenti Fimmg, e che l’Esecutivo Fimmg dopo il voto ha chiesto un passo indietro a Milillo. 

Quella di Enpam Sicura si  è rapidamente trasformata da vicenda di settore a notizia da quotidiani nazionali; il tono e i livelli di confronto sui media specializzati hanno conosciuto un escalation di accuse e veleni con tanto di denuncia alle autorità compotenti, sui media “laici” si legge oggi, di "…sigilli (figurativi? ndr) ad ENPAM Sicura da parte del MEF e del Ministero del Lavoro". Sullo sfondo, cronologicamente, registriamo:
 
• la retromarcia (doverosa, del Luglio 2015) di uno dei sindacati fondatori di Enpam Sicura rispetto alle fughe in avanti sui destinatari della mission assistenziale del fondo, 
 
• il silenzioso defilarsi in tempi non sospetti di alcuni membri del CdA di Enpam Sicura, l'accesso e la formale richiesta della Fondazione Enpam al Collegio Sindacale di Enpam Sicura sulle assunzioni e la reale operatività della società in house
 
• il "commissariamento" della stessa società con relativo cambio dei vertici,


• le dimissioni dell'ex Presidente di ES dalla carica di Segretario Fimmg, poi da lui stesso revocate, e il respingimento della revoca.

Di pari passo si avvolge e svolge il complesso nastro della Comunicazione della vicenda. Leggiamo dall’”Io l'avevo detto e denunciato in tempi non sospetti" al richiamo ad un Codice Etico che Chi invocava non sapeva neanche esistesse dal 2008 (aggiornato nel 2013 come ha giustamente  evidenziato un comunicato stampa della Fondazione). 

Ai contribuenti/lettori/spettatori della vicenda però, consentitemi, qualche precisazione andrebbe data in merito a due ordini di fattori: 

-La vigilanza del Collegio Sindacale di ENPAM Sicura e poi: sapere che il Codice Etico esiste non basta, il comunicato sembra il grido "c'è l'ho!" ma non basta annunciarlo tra le "dotazioni di serie".

-Non è credibile che ENPAM Sicura sia stato pensato e realizzato nei pochi mesi che separano l'insediamento degli eletti a primavera 2015 dal luglio dello stesso anno. Quali i luoghi del confronto? Un CdA della Fondazione Enpam che coincide con l'organigramma delle "griffe" del sindacalismo medico e odontoiatrico era il luogo naturale per interpretare il ruolo di terzietà e imparzialità DOVUTO a tutti i contribuenti?

– C’è il sospetto di un “sogno” per pochi (e speriamo non diventi un incubo per tutti i contribuenti Enpam): se dal notaio che diede il via a Enpam Sicura, in quel caldo luglio 2015 ci fossimo recati noi "bioequivalenti", esponenti di sigle minoritarie, con gli stessi progetti e le stesse aspettative di broker di previdenza e assistenza integrativa, avremmo potuto godere di "porte aperte" e dei circa 1milione e 500mila euro con cui si è finanziata questa macchina? 

– Infine, il silenzio del Gionale della Previdenza sul tema: dalla bocciatura ministeriale alla mission "assicurativa" in poi i passaggi a mio avviso non sono stati per nulla dettagliati al lettore-contribuente. Questo accresce un clima di sospetto e disincanto tale da far passare in secondo piano i progetti di ri-nascita e chiarimento. 

Se qualcuno vuol costruire muri scelga un bel colore per dipingerli, il grigiore del silenzio è insopportabile. 

Angelo Raffaele Sodano

Segretario generale Associazione italiana odontoiatri (Aio)

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