Nell’ambito della nuova riclassificazione ATECO, operativa dal 1° aprile 2025 e foriera di novità nei codici e nei titoli anche per quanto riguarda i professionisti sanitari, tra le “altre attività per la salute umana non classificate altrove”, l’Istat ha inserito delle new entry assolute per l’odontoiatria. Adesso troviamo le attività degli “specialisti in terapia dentaria” e quelle “del personale paramedico odontoiatrico che può lavorare in autonomia ma è periodicamente supervisionato da dentisti”.
Sulla prima dicitura, l’attività specialistica in terapia dentaria, siamo desiderosi di chiarimenti: di che cosa si sta parlando esattamente?
Sulla seconda, il personale autonomo supervisionato dai dentisti, ci spingiamo però a pensare che la proposta, avallata dall’Agenzia delle Entrate, sia un problema, frutto unicamente – speriamo – di una macroscopica svista. Infatti, se restasse così, si presterebbe a sanare situazioni di abusivismo, e ad abilitare profili ibridi non attinenti ai criteri che poniamo a garanzia della sicurezza del paziente, profili che in effetti purtroppo già iniziano a vedersi nei nostri studi odontoiatrici.
La posizione di Associazione Italiana Odontoiatri, e crediamo della stragrande maggioranza della nostra Professione, rispetto alle “chimere” che si intendano sanare o autorizzare nei nostril studi è nota ma la ripetiamo.
Per AIO, il Paziente è sistematicamente a carico del Professionista sanitario abilitato a trattare la sua patologia, e sotto la supervisione costante di quest’ultimo. Non esistono figure intermedie, all’infuori di una con competenze collaudate e ben delimitate per legge, e cioè l’Assistente di Studio Odontoiatrico, ASO.
Comprendiamo che, volendo far pagare le tasse a tutti, stavolta si siano volute includere tutte le attività, ma proprio tutte. Questo però non autorizza a creare corto-circuiti legali, logici ed etici nel mondo della Salute e segnatamente nel rapporto tra Professionista Sanitario e Paziente.
AIO ha scritto al Presidente di Istat e per conoscenza alla Direzione Generale di Agenzia delle Entrate e al Ministro dell’Economia. Vorremmo poter credere che i contenuti di questo codice ATECO siano corretti al più presto. E che nessuno nel frattempo se ne appropri, generando opacità nel nostro lavoro a tutto danno della salute dei cittadini italiani.
Il Segretario Nazionale AIO
Dott. Danilo Savini