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ABSTRACT
Le ricostruzioni protesiche su impianti possono essere ritenute sia tramite cementazione che tramite avvitamento. La scelta dell’ opzione terapeutica nasce da alcuni aspetti fondamentali relativi alla occlusione, al carico, alla passivazione della struttura ed alla estetica, fattori tutti legati al posizionamento tridimensionale dell’impianto nell’osso e relativa successiva presenza dei fori d’accesso delle viti passanti di ritenzione protesica. La facilità di rimozione dei manufatti protesici in caso di complicanze tecniche gioca un ruolo fondamentale nella selezione della tipologia di ricostruzione. Vige una strana credenza che porta ad immaginare la protesi cementata come più semplice sulla base di alcune concezioni spesso solo miti da sfatare. Dall’introduzione del Toronto Bridge ad oggi nuovi protocolli terapeutici sono stati introdotti e soprattutto il miglioramento della componentistica dal punto di vista merceologico ha ottimizzato i risultati protesici negli anni. Le nuove componentistiche e relativo loro impiego, sia nelle metodiche di fusione che di produzione per CAD-CAM, richiedono conoscenze aggiornate anche per il clinico sia per quanto concerne l’incollaggio delle componenti sia per la selezione di fori inclinati e loro relativa angolazione, criticità sin troppo importanti per essere demandate completamente al laboratorio odontecnico. Le diverse connessioni implantari, specialmente quelle interne ed ancora di piu quelle ad angolazione conica frizionante e non, richiedono spesso di essere trasformate in flat aggiungendo nuova componentistica in un mare magnum di aziende e pilastri spesso compatibili e non originali. In ultimo ma non per ultimo il controllo dell’occlusione che rappresenta la prova del nove prima di cominciare un “rodaggio su strada” della nostra protesi cosi confezionata e consegnata al paziente. Scopo di questo incontro è valutare le sostanziali differenze tra la protesi avvitata e quella cementata e come la prima sia cambiata negli anni con l’avvento delle nuove tecnologie. Ottenere la stabilita del giunto attraverso la conoscenza della componentistica in uso partendo dai drivers, le viti di connessione, gli strumenti di avvitamento e le connessioni stesse. Analizzare l’esame occlusale cosi come normalmente viene attuato alla luce delle vecchie conoscenze e delle nuove tecnologie per ottenere negli anni un risultato clinico più predicibile.
PROGRAMMA
8,30 Iscrizione partecipanti
9,00 Inizio relazione
11,00 Break
11,15 Ripresa lavori
14,15 fine relazione e distribuzione test
14,30 Consegna test, fine corso
CV
PRISCO ROSARIO
Il Dott. R. Prisco si è laureato in Medicina e Chirurgia presso la S.U.N., con il massimo dei voti, nel 1989 e si è poi specializzato in Odontostomatologia, con il massimo dei voti,presso la Federico II.
Ha conseguito la Specializzazione in Protesi Dentaria presso la Boston University, Boston, U.S.A. nel 1996 (Certificate of Advanced Graduate Study)
E’ socio attivo della Società Italiana di Implantologia Osseointegrata.
E’ Socio della Alumni della Boston University in Italia (B.U.I.A.). La sua pratica è limitata alla Protesi Dentaria ed alla Fisiopatologia della masticazione.
E’ Professore a contratto di Protesi Fissa presso il Corso di laurea in Odontoiatria della Università degli Studi di Foggia.
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