Il nuovo software GE.RI.CO. per la determinazione dei compensi congrui degli odontoiatri rielabora, con alcune variazioni rispetto al passato, quelli che sono i soliti dati per la composizione dello studio di settore (personale addetto, macchinari utilizzati, tipologia di attività, tipo di pazienti, dati contabili, etc.).

La novità importante è però costituita dai “neonati” INDICI DI NORMALITA’ ECONOMICA.

Questi ultimi prendono in esame LA RESA ORARIA PER ADDETTO e altresì LA RESA ORARIA DEL PROFESSIONISTA (ODONTOIATRA).

Se questi dati di RESA ORARIA sono inferiori a quelli STABILITI DA GE.RI.CO. allora si è in presenza di una NON NORMALITA’ che genera un ULTERIORE SCOSTAMENTO per arrivare alla congruità.

Si vede l’esempio:

ü COMPENSI DICHIARATI € 85.000,00

(INCASSI LORDI)

ü COMPENSO PUNTUALE € 71.000,00

(DI CONGRUITA’)

INDICI DI NORMALITA’ ECONOMICA

CALCOLATA DAL CONTRIBUENTE

CALCOLATA DA GE.RI.CO.

COERENZA

MAGGIOR RICAVO

RESA ORARIA

PER ADDETTO

€ 18,00

€ 26,00

NON COERENTE

€ 20.000,00

RESA ORARIA

PROFESSIONISTA

€ 74,00

€ 49,00

COERENTE

€ 0,00

QUINDI IN CONCLUSIONE

COMPENSO DICHIARATO

€ 85.000,00

COMPENSO PUNTUALE

derivante dalla somma di € 71.000,00 (compenso puntuale di congruità) + 20.000,00 (maggior ricavo da NON normalità economica)

€ 91.000,00

RISULTATO

Contribuente NON congruo.

COMMENTO

Come si nota i nuovi indici di normalità economica fanno si che un odontoiatra che prima sarebbe stato AMPIAMENTE CONGRUO (€ 85.000,00 contro € 71.000,00) ora non lo sia più (€ 85.000,00 contro € 91.000,00).

Un’altra importante e qui direi favorevole novità è data dalla circolare n. 31/E dell’Agenzia delle Entrate (vedasi IL SOLE del 23 maggio scorso).

In buona sostanza in essa si dà enfasi alla GESTIONE DEL CONTRADDITTORIO (vedasi il mio articolo pubblicato su questa rivista nel numero precedente).

Lo studio di settore, ha dichiarato il viceministro Visco, non è uno strumento di “catastizzazione del reddito”.

In sede di contraddittorio gli uffici fiscali dovranno valutare la REALE posizione dei contribuenti. Non solo, ma la cautela è d’obbligo soprattutto per i “neonati” indicatori di NORMALITA’ ECONOMICA.

Infatti se i dati forniti dal contribuente in sede di contraddittorio indicano che gli indicatori di normalità economica non sono attendibili, l’ufficio fiscale non dovrà tenerne conto e quindi dovrà “sterilizzare” il loro effetto.

Mi pare importante questa nuova apertura dell’Agenzia delle Entrate in cui si manifesta l’intenzione di “NON CRIMINALIZZARE” i contribuenti non congrui né considerarli automaticamente evasori.

PER CONCLUDERE DUE OSSERVAZIONI.

§ PRIMA OSSERVAZIONE

Come farà il fisco a valutare IN CONTRADDITTORIO tutte le posizioni non congrue? Dove troverà il tempo e le risorse necessarie?

Sul Sole del 25 maggio scorso a pag. 29 si legge “Per effetto dei nuovi indicatori di normalità economica la congruità agli studi di settore è in caduta libera. In molti casi si passa a PERCENTUALI DIMEZZATE con una caduta di contribuenti in regola dal 60% al 30% degli interessati”.

Il che significa che più di 2 contribuenti su 3 NON SONO IN REGOLA.

§ SECONDA OSSERVAZIONE

Non sarà che lo studio di settore al di là di ogni considerazione di carattere giuridico o di legittimità (anche costituzionale), vuole continuare ad essere ciò che è stato fino ad ora e cioè UN EFFICACE STRUMENTO DI FORTE PRESSIONE PSICOLOGICA E COMPORTAMENTALE SUI CONTRIBUENTI PER SPINGERLI COMUNQUE A DICHIARARE DI PIU’?

I risultati, soprattutto di questi ultimissimi tempi, che continuano a registrare un fortissimo incremento delle tasse incassate, ci fanno pensare così.

Dr. Marcello Terzuolo

Commercialista in Torino

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