Gli odontoiatri privati che assistono nel loro studio il 95% degli italiani utenti del dentista (due terzi in tutto della popolazione) costituiscono la più grande azienda privata italiana: un’azienda diffusa che come nessun’altra crea occupazione, gettito fiscale, indotto. Ma ai tavoli istituzionali non conta quanto altre grandi realtà imprenditoriali. Eppure basterebbero pochi e poco costosi interventi normativi per mettere I nostri odontoiatri in condizione di seguire tutta la popolazione, almeno nei bisogni basilari. Danilo Savini, Segretario sindacale AIO, audito alla Camera in Commissione Affari sociali sul riordino delle professioni sanitarie, mette a fuoco – con il Segretario culturale Vincenzo Musella collegato da remoto –  le richieste di una categoria ormai per metà al femminile (sotto i 44 anni sono donne 45 su 100). Tra queste: inserire il riconoscimento del diritto a scegliere il medico da parte del paziente come prerequisito per l’ingresso di un fondo sanitario integrativo sul mercato (attualmente i fondi coprono 17 milioni di pazienti ma non cresce la popolazione che va dal dentista); programmi di prevenzione dentale differenziati e coordinati per la fascia primi 1000 giorni, per quella pediatrica e fino alla maggiore età; equiparare i dentisti liberi professionisti alle imprese per l’accesso al credito e per le agevolazioni degli investimenti, infine alleggerire il carico burocratico che per ora è diverso da una regione all’altra, gravando sui dentisti che operano nelle regioni dove le richieste del pubblico sono più complesse e sui costi affrontati dai loro pazienti.

In particolare, com’è emerso in risposta alle domande della Commissione presieduta da Ugo Cappellacci, il sostegno pubblico alla libera scelta del curante nell’ambito dei fondi integrativi non solo incentiverebbe gli italiani coperti da un fondo ad andare di più dal dentista, migliorando la loro salute, ma accentuerebbe la concorrenza tra fondi, aumentando la probabilità che i professionisti si vedano offrire tariffe maggiori delle attuali, spesso irrealistiche. Tra le risposte citiamo anche il sì alla possibilità di finanziare le borse di studio dei laureati in odontoiatria specializzandi. L’ipotesi nello specifico è prevista dall’emendamento alla Finanziaria della deputata Marta Schifone (FdI) ed appoggiata dal Presidente della Commissione Albo Odontoiatri Nazionale Raffaele Iandolo. Savini avverte peraltro che il numero di specialisti di cui avrebbe bisogno il Servizio sanitario è limitato.

Per l’intervento di Savini, questo il link

Per l’audizione degli interventi, cliccare qui sotto.

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