Un percorso con il governo per rimettere nell’agenda l’equo compenso dei professionisti in sanità. E’ quanto propone Fausto Fiorile, presidente dell’Associazione Italiana Odontoiatri, intervenuto a Roma al Ministero della Salute alla presentazione delle Raccomandazioni cliniche in odontostomatologia, edizione 2017. Si tratta della revisione dopo 3 anni del volume edito nel 2014: un documento corposo a cui hanno lavorato le società scientifiche odontoiatriche coordinate dal CIC, licenziato dal Gruppo Tecnico in Odontoiatria del Ministero (dove AIO è rappresentata da Fiorile) che l’Associazione diffonderà in questi giorni agli iscritti.



Con le raccomandazioni il nostro paese definisce indirizzi tecnici di livello nazionale sia di natura clinica che di appropriato utilizzo, in ambito odontoiatrico, di attrezzature e materiali. Ma nel contempo riporta indicazioni su come evitare l’erogazione di cure di qualità non accettabile, in modo da prevenire conseguenti rischi per la salute. La nuova edizione si arricchisce di un capitolo sulla comunicazione che getta le basi per una più salda alleanza terapeutica tra Odontoiatra e paziente, e contiene una parte dedicata all’uso della tecnologia digitale. E qui Fiorile ravvisa una contraddizione. «Abbiamo di fronte un ottimo documento, frutto di un lavoro fatto insieme, che unisce eccellenza e praticabilità e nasce per essere diffuso il più possibile nella comunità medico-odontoiatrica. Però, proprio perché in questo percorso verso la qualità ritroviamo la linea da sempre indicata dalla nostra associazione, ci chiediamo come gli obiettivi di qualità contenuti in questo documento possano essere realizzati con operatori cui si consente di proporre implanto-protesi a 200 euro e prestazioni di igiene dentale a 5-10 euro. Il tema della qualità non può essere disgiunto da quello dei costi e dell’equo compenso, argomento sul quale – riflette Fiorile – mi auguro si inizi a lavorare con il governo». 



«Nel documento – aggiunge Fiorile – è stata posta particolare attenzione agli aspetti deontologici e alla necessità di valorizzare sempre di più il rapporto medico-paziente, attraverso un’attenzione sempre maggiore alla qualità della comunicazione. E’ paradossale che a fronte di un impegno così importante sugli aspetti etici assunto nelle Raccomandazioni dal Ministero della Salute, lo stesso Stato consenta con le sue leggi forme di pubblicità sanitaria ingannevoli ed aberranti che ci portano in direzione diametralmente opposta, creando situazioni di conflittualità con i pazienti e favorendo fenomeni di malpractice». 



Le raccomandazioni cliniche – strumento a favore dei pazienti di cui nessuno stato europeo è dotato – verranno tradotte in inglese! Nella giornata di oggi il Tavolo Tecnico ha conferito l'importante incarico al CIC, che si è assunto l’onere di svolgere l'importante ed impegnativo lavoro di traduzione.

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